CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Legnano, Artem e Maksym in sella: un’amicizia oltre i confini

Uno russo e l’altro ucraino, allievi della U.S. Legnanese 1913, sono inseparabili. Pedalando insieme hanno creato un legame che ha superato tutte le barriere

Artem e Maksym in sella: un’amicizia oltre i confini

Artem e Maksym in sella: un’amicizia oltre i confini

Legnano (Milano) – La guerra divide ma lo sport unisce. Una grande storia di amicizia arriva dalla U.S. Legnanese 1913, storica società organizzatrice della Coppa Bernocchi e delle gare G.P. Pino Cozzi e Targa d’oro Città di Legnano. Questa è la storia di Artem e Maksym, due giovani corridori della Società Legnanese che fanno parte della squadra allievi. Artem, di origine russa, e Maksym ucraino. Attraverso le loro pedalate e le loro sfide, hanno scoperto un’amicizia che va oltre le barriere culturali e nazionali.

Artem e Maksym sono due giovani allievi, due compagni che vestono la stessa maglia rossonera, che si allenano con impegno per le strade dell’Altomilanese e, mentre spingono sui pedali, raccontano un’unione possibile in nome dello sport.I due giovani hanno provenienza e cultura diversa: Artem è originario di Donetsk, ha vissuto i primi anni della sua vita nel mezzo del sanguinoso conflitto tra il governo ucraino e le regioni separatiste. Fuggito con la sua famiglia in Russia, ha poi trovato rifugio in Italia dove è stato accolto dal papà adottivo italiano. Per lui la bicicletta è diventata il modo per scoprire il nuovo Paese e per condividere una passione con la nuova famiglia.

Al suo fianco, si allena Maksym, nato e cresciuto in Ucraina occidentale, territorio colpito dal conflitto russo-ucraino che ha sconvolto la sua terra natale. Maksym è stato accolto in Italia dalla nonna paterna e qui ha potuto vivere la passione per la bicicletta trasmessagli dal nonno. Guardare Maksym e Artem correre insieme, sotto la direzione sportiva di Walter Jordan, è un’emozione che va oltre ai risultati sportivi: è accarezzare l’idea che lo sport può, e deve, essere il luogo dove si può competere, ma non combattere. «Questa è la bellezza del ciclismo che ha unito questi due ragazzi e il resto dei compagni in un’unica squadra, mostrando a tutti noi che nel cuore dello sport c’è sempre spazio per la comprensione e la fratellanza", ha commentato il vice presidente dell’ U.S. Legnanese 1913 Gianni Dolce.