
Martina Rabbolini con i Legnanesi
Villa Cortese (Milano), 23 ottobre 2016 - Una bracciata che commuove e ti strappa un sorriso, specialmente se dopo l’esordio a una Paralimpiade, con un brillante settimo posto nei 100 rana e il boato del pubblico, ti trovi davanti i Legnanesi. L’incontro tra Martina Rabbolini, nuotatrice ipovedente di Villa Cortese e un trio di attori dello storico gruppo teatrale è avvenuto a Brugherio, luogo dove le maschere per eccellenza della famiglia lombarda si sono esibiti per tanti anni, al teatro San Giuseppe. Ma quelli erano altri tempi. Ieri ad aprire le porte per l’incontro tra la promessa del nuoto paralimpico e i Legnanesi ci ha pensato il Comune di Brugherio che ha messo a disposizione l’aula consiliare in occasione della prima lezione del nuovo anno accademico del corso di giornalismo dell’accademia universale di Brugherio, tenuto ogni anno da un brugherese d’hoc come Claudio Pollastri. Martina è arrivata accompagnata dalla mamma Sara e dal nonno Giorgio Arici, che casualmente, si è ritrovato con i suoi vecchi colleghi di scena, essendo stato anche lui un attore dei Legnanesi: «È stata una grande sorpresa, ma oggi sono qui per Martina».
Tra uno sketch e un altro improvvisato da Carmela (Maurizio Albè), Duina (Massimo Vaccari) e Fiorella (Mauro Quercia), Martina per gli amici «Marty» ha raccontato la sua preparazione ai Giochi di Rio 2016: «Mi alleno sei volte a settimana, tre vado in palestra, ma sempre dopo aver fatto i compiti». Dopo l’accoglienza da star al liceo linguistico d’Arconate, per Martina l’incontro con il nonno e i Legnanesi è stata una seconda festa a sorpresa: «Sono felicissima, per l’occasione ho indossato la tuta olimpica e mi sono portata dietro la mascotte di Rio». Mascotte che Martina ha dovuto comprare perché non è arrivata sul podio, aprendo così una parentesi sulle difficoltà che, ogni giorno, fanno gli atleti paralimpici bistrattati rispetto ai normodotati. Per collezionare medaglie d’oro, Martina che a 18 anni ha partecipato alla prima Olimpiade, ha tutto il tempo davanti: «Mi accorgo che sto arrivando alla fine della vasca quando le onde che provoco sono più vicine».