GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

"Il mio libro dei ricordi dedicato a Vanzaghello"

Mario Zara ha approfittato del periodo di lockdown per raccogliere aneddotti, curiosità e testimonianze sull'amato paese

Mario Zara, appassionato di storia locale e dialetto

Vanzaghello (Milano), 19 dicembre 2020. È il frutto del mio passatempo in questo periodo di pandemia, quando siamo stati impossibilitati ad uscire da casa». Mario Zara, ottantunenne geometra in pensione con la passione della scrittura, ma soprattutto del dialetto e delle tradizioni, oggi alle 16 presenterà il suo libro “Ul mè dialétu c’al scapa”. L’iniziativa è promossa dalla biblioteca e, proprio per le restrizioni vigenti, non sarà possibile un incontro in presenza. «Mi scoccia dover parlare senza pubblico, ma purtroppo queste sono le regole di oggi. Faremo tutto da remoto». Mario Zara non aveva mai pensato, prima della pensione, a mettersi a scrivere i propri ricordi. 

«È iniziato tutto una decina di anni fa. Una mattina - racconta - ho avuto un’idea, quella di scrivere quello che mi raccontava mio nonno. Dei personaggi della mia famiglia, del mondo di fine Ottocento. Di com’era il paese, cosa faceva la gente. Non ho scritto un libro, ma solo poche pagine svolazzanti in cui erano raccolte quelle memorie. Dopo quella prima volta ho pensato che avrei potuto continuare a raccogliere i miei ricordi. Cose da raccontare ne avevo davvero tante. Oltre ai ricordi, volevo scrivere come si parlava una volta. Del resto il dialetto è stata la mia prima lingua».

Questo non è il suo primo libro. «Ne ho già realizzati alcuni. Ho scritto anche un vocabolario italiano-dialetto vanzaghellese. Questo libro non è in dialetto, perché in pochi sarebbero capaci di leggerlo - spiega -. I racconti sono in italiano, ma ci sono parole che indicano le professioni, gli oggetti e gli ambienti scritte in dialetto, con relativa traduzione. Nel libro racconto la Vanzaghello che non c’è più, ma soprattutto un mondo intero che se ne è andato. Dico come giocavano i bambini, cosa facevano gli uomini nei campi, i momenti di festa. Racconto i personaggi che frequentavano le osterie, i litigi che nascevano per un nonnulla...». Nel libro c’è anche la poesia scritta da un bambino delle scuole. Per partecipare alla presentazione di “Ul mè dialétu c’al scapa” occorre connettersi al link: https://global.gotomeeting.com/join/600387597. Ulteriori informazioni per il collegamento si trovano sul sito del Comune.