Il dolore per una tragedia così improvvisa è ancora senza risposta. E’ stato il fulcro, ieri pomeriggio, dell’ultimo saluto di Saronno a Stefano Rategni il 59enne ritrovato senza vita accanto al marciapiede di via Frua sotto la pioggia battente la notte tra giovedì 5 e venerdì 6 settembre. Un ritrovamento che ha lasciato senza parole l’intera comunità saronnese e in particolare il quartiere della Cassina Ferrara dove il 59enne viveva solo dopo la morte della moglie.
E del resto si sa ancora molto poco di quello che è successo quella sera. Rategni stava rientrando a casa, si trovava a pochissima distanza, dopo una serata con gli amici in centro. Erano da poco passate le 23 quando malgrado ombrelli e impermeabili alcuni passanti hanno notato il corpo riverso a terra. La strada era deserta: nessun mezzo in via Frua e nemmeno all’orizzonte.
La chiamata ai soccorsi era stata immediata come la mobilitazione di ambulanza e automedica ma non era servita a nulla. Rategni era già morto. A mettersi al lavoro i carabinieri della compagnia cittadina guidata dal comandante Fortunato Suriano che hanno effettuato i primi rilievi in via Frua a cui si sono aggiunti quelli dell’autopsia realizzata giovedì scorso. Ieri al funerale non ha voluto mancare nessuno: c’era la famiglia con i figli Daniele e Matteo, i colleghi dell’università Cattolica e i tanti amici e conoscenti di Saronno. Gli amici di vecchia data, a partire dai colleghi del liceo Grassi a quelli con cui ha passato l’ultima serata in centro. I colleghi dei due figli arrivati anche da fuori città, i vicini di casa e gli amici di famiglia.
Tantissime persone che non hanno avuto mancare con la proprio presenza, con diversi mazzi di fiori colorati, con un delicato tocco sulla bara per l’ultimo saluto al saronnese. Proprio dalla numerosa presenza e dalle tante domande senza risposta è partita l’omelia del prevosto monsignor Giuseppe Marinoni: "Siamo in tanti oggi a stringerci intorno alla famiglia, ai figli a chi conosceva Stefano. E’ importante ma la vera consolazione è Gesù. Perchè, anche se spero che tra qualche giorno, settimana, mese quando l’assenza di Stefano diventerà più forte, che sarete ancora tutti qui non dobbiamo dimenticare che Gesù non lascia mai soli e ci è accanto". Non è mancato un ricordo alla moglie Miriam, scomparsa ormai diversi anni fa: "Stefano sarà con lei, la sua morte l’aveva profondamente cambiato e ora finalmente la ritroverà con tutti gli altri suoi cari".