REDAZIONE LEGNANO

"Un, due, tre… stella". Il libro sullo chef pluristellato Ezio Santin

La biografia edita da Mondadori e scritta da Erica Arosio con Giorgio Maimone, che raccoglie la vita di uno dei più grandi chef italiani di tutti i tempi

Ezio Santin e sua moglie Renata (StudioSally)

Cassinetta di Lugagnano (Milano), 13 maggio 2015 - È un libro sull’amore quello appena pubblicata dal pluristellato chef Ezio Santin e da sua moglie Renata. Amore tra marito e moglie che hanno passato una vita insieme; e poi amore per il cibo, o come ama dire Santin: «Per la materia prima». Tutto questo è «Un, due, tre… stella!», la biografia edita da Mondadori e scritta da Erica Arosio con Giorgio Maimone, che raccoglie la vita di uno dei più grandi chef italiani di tutti i tempi. Una storia che comincia dall’infanzia di Santin e arriva alle origini dell’Antica Osteria del Ponte. Dal ristorante di Cassinetta di Lugagnano, paesino a pochi chilometri da Milano, negli anni sono passati i più grandi personaggi della storia italiana. Tutti, seduti a tavola in uno dei gesti più semplici della quotidianità, hanno avuto modo di rivelare la propria umanità. Ci si può perdere negli aneddoti senza il timore di annoiarsi. Forse pochi lo immaginano, ma Santin non ha frequentato alcuna scuola di cucina; possedeva una torrefazione ben avviata che ha deciso di lasciare quando la sua passione per la cucina è diventata troppo forte. Dopo due anni di lavoro da autodidatta è arrivata, nel ‘79, la prima stella Michelin, seguita poi da altre due.

Il suo segreto? «Sono goloso e curioso – racconta Ezio – ho improvvisato e per questo devo ringraziare il mio gusto e la mia fantasia innata». Da giovani Ezio e la moglie Renata giravano il mondo solo per assaggiare nuovi piatti. A volte volavano a Parigi, pranzavano, poi risalivano in aereo e tornavano a casa. Tutto questo per il puro gusto della scoperta. Per tutta la vita, accanto a Ezio c’è stata Renata. Lei è un altro dei segreti del suo successo: «Non è stato solo il mio grande amore ma anche il mio “stimolo”. Io sono come un bue: lascio un solco profondo solo se vengo pungolato». La moglie, infatti, è la prima critica gastronomica: «Se uno dei piatti che inventava non mi andava a genio – confessa Renata divertita – dicevo ai clienti in sala che era finito. Alla fine Ezio lo toglieva dal menù». Alla presentazione del libro erano presenti anche molti dei collaboratori di Santin che hanno lavorato all’Antica Osteria durante gli anni. Ecco il terzo segreto dello chef (tre come le sue stelleMichelin):la squadra. Ancora oggi Ezio e Renata guardano ai cuochi che sono passati di lì come ad altrettanti figli; un affetto corrisposto che ha portato il nome di Santin e del piccolo ristorante affacciato sul Naviglio in tutto il mondo.

di Francesco Pellegatta