
di Silvia Vignati
Ci avrebbe dato gioia e consolazione, in questi tempi dominati dal Covid, ascoltare un concerto dell’Orchestra da camera Città di Legnano "Franz Joseph Haydn". La musica arriva dove la parola non può: ci limitiamo così a intervistare il suo Direttore, Daniele Balleello. Maestro, siete silenti dall’ultima data di novembre. Come state vivendo la pandemia? "L’avvento della pandemia ha impedito all’Orchestra di avere una normale programmazione e ha influito pesantemente sulle possibilità di esibirsi, anche se, va detto, nelle ultime stagioni legnanesi l’attività dell’Orchestra ha subito una significativa riduzione, non essendo stata inserita nella programmazione del Teatro Tirinnanzi. Ora che l’emergenza sembra forse essere maggiormente sotto controllo, le nostre energie sono rivolte alla ripresa dell’attività. Tuttavia il pensiero è ancora rivolto alle difficoltà che devono affrontare quotidianamente tutti gli operatori artistici e al desiderio di fornire ai nostri musicisti più giovani opportunità di esperienza formativa orchestrale e maturazione artistica (la nostra Orchestra realizza annualmente il Corso di Formazione Orchestrale riservato a giovani strumentisti che frequentano gli ultimi anni di Conservatorio)".
Riuscite a incontrarvi per le prove? "Non c’è stata possibilità di farlo, tuttavia sono rimasto in contatto coi musicisti, coi quali abbiamo potuto confrontarci in visione delle progettualità future. Alcuni si sono maggiormente dedicati all’attività didattica (a distanza), i più giovani hanno proseguito i propri percorsi di studio". Tecnicamente è fattibile il distanziamento in un’Orchestra come la sua? "E’ molto problematico, poiché il numero elevato dei musicisti coinvolti rende difficile adottare tutte le misure di sicurezza necessarie. Ma abbiamo pensato a diverse soluzioni che contemplano organici più ridotti ed agili". Vi ascolteremo a breve? "Stiamo ideando una programmazione, in particolare ci piacerebbe portare a compimento l’esecuzione integrale delle Serenate di Mozart. Poi c’è anche Schubert con le sue sinfonie, e non dimentichiamo l’anno Beethoveniano".
A settembre si vota: mandiamo un messaggio inequivocabile al futuro assessore alla Cultura. "Al futuro assessore chiedo di credere di più nelle realtà importanti del nostro territorio, di mettere a disposizione il maggior numero possibile di spazi per le attività culturali, in primis il Teatro Tirinnanzi, rendendolo un luogo di offerta culturale più ampia e qualitativamente interessante. Sono sempre più convinto che la professione di musicista sia la più bella in assoluto".