PAOLO GIROTTI
Cronaca

Legnano, per gestire il futuro museo dei bambini “in economia” il Comune cerca partner privati

Dopo i precedenti di illuminazione e polo acquatico realizzati con il concorso di aziende e cittadini. la Giunta Radice vuole proseguire questo tipo di collaborazione

Il sindaco Radice a Palazzo Malinverni durante la presentazione del progetto

Il sindaco Lorenzo Radice alla presentazione del progetto

Legnano (Milano), 14 settembre 2024 –  Fare ricorso ai privati, perché diversamente sarà difficile trovare una soluzione per la gestione “in economia” del Museo dei bambini che verrà: è questo il significato del documento allegato al piano triennale delle Opere pubbliche che verrà discusso prima in commissione e poi in Consiglio comunale e che apre la strada all’ipotesi di un partenariato pubblico-privato per il futuro del Museo in via di realizzazione. Le attività da soddisfare anche attraverso le forme di partenariato pubblico-privato sono nello specifico, come indicato nel documento, il completamento della parte museale esterna e la gestione del Museo di via Pontida. Come noto i lavori per la realizzazione del museo, che si chiamerà Kimu (Kids Museum), avevano preso il via lo scorso autunno dopo che l’idea iniziale aveva condotto a identificare nel tema dell’acqua il fil rouge che unirà gli elementi del museo dedicato ai bambini: l’opera verrà ultimata con un investimento complessivo che sfiora i 5 milioni di euro (4 milioni 770mila di euro, 2 milioni 975mila dei quali da fondi Pnrr). Ma, una volta completata l’opera, è stato da subito chiaro che la vera impresa sarebbe stata poi la gestione: per questo ci si sta muovendo per tempo.

Per il partenariato potranno essere utilizzati concessione, locazione finanziaria, contratto di disponibilità o altro, e l’obiettivo da raggiungere, oltre all’ottimizzazione dell’impiego delle risorse tecniche, è sicuramente il trasferimento del rischio ma anche la possibilità di “beneficiare delle competenze specializzate e delle risorse finanziarie del settore privato per realizzare da un lato il completamento dell’allestimento museale esterno, dall’altro a pianificare e gestire in sinergia con l’Amministrazione una molteplicità di attività ed iniziative di carattere educativo, didattico ludico e ricreativo riducendo inoltre il carico finanziario e operativo sul bilancio pubblico”. Dovesse andare in porto, questo sarebbe il terzo esempio di partenariato pubblico privato dopo la gestione dell’illuminazione cittadina e la realizzazione e successivamente gestione del nuovo polo acquatico di viale Gorizia.