PAOLO GIROTTI
Cronaca

Legnano, alla rsa Accorsi casi sospetti e silenzi

Nella struttura sociosanitaria legnanese ci sarebbero una trentina di malati con sintomi riconducibili al Covid. I parenti degli anziani lamentano la mancanza d'informazioni e si rivolgono alle autorità

Coronavirus

Legnano (Milano), 15 aprile 2020. Rsa nella bufera, ma se fino ad oggi si era parlato quasi esclusivamente della Sant’Erasmo, che fin dal primo giorno di emergenza aveva provato a rendere nota ogni minima variazione nella situazione della struttura, ora nell'occhio del ciclone finisce soprattutto la Rsa Accorsi di via Colombes e per il motivo contrario.

Sono infatti i parenti degli ospiti della rsa legnanese a lamentare, da qualche giorno a questa parte, una totale mancanza di informazioni a proposito dei loro cari: la lamentela è arrivata sino a palazzo Malinverni, ai commissari che gestiscono le sorti della città, ai candidati sindaco che, come da tradizione, hanno polemizzato tra loro sull'argomento, e infine ai carabinieri, ai quali alcuni famigliari si sarebbero infine rivolti per tutelare il loro diritto a essere informati. Secondo quanto trapelato fino ad oggi, e confermato anche da alcuni operatori della rsa legnanese, oltre alle morti «sospette» e non confermate dal tampone (situazione che si ripete in quasi tutte le rsa), ci sarebbe stato un caso ufficializzato dal test di Covid-19 e al momento ci sarebbero anche una trentina di pazienti con sintomi riconducibili al coronavirus . Pazienti che non si sa se siano o meno «contenuti» in reparti appositamente separati perché la situazione sanitaria nella rsa non è nota.

A una lettera di richiesta di spiegazioni inviata dal Comune alla dirigenza della Rsa Accorsi, avrebbe risposto la casa madre, vale a dire Kcs Caregiver, sottolineando che i famigliari degli ospiti verrebbero informati ogni tre giorni, mentre le altre comunicazioni vengono quotidianamente e direttamente passate alla sola Ats. Resta il fatto che le video chiamate famiglia-ospite, inizialmente avviate come servizio di supporto sono state bruscamente interrotte, e che forse qualcosa è cambiato all'interno della struttura.

Ieri abbiamo provato a contattare il direttore della struttura legnanese, Giancarlo Terraneo, senza ottenere risposta: Terraneo, tra le altre cose, è direttore della Rsa Accorsi ma allo stesso tempo è anche sindacalista della Uil responsabile per l’Altomilanese del settore del sindacato che si occupa proprio delle Rsa e dunque a tutela del personale che ci lavora. A fine marzo era stato lo stesso Terraneo a darci un quadro della situazione che, a suo modo di vedere, allora era ancora sotto controllo: «La malattia cronica ed acuta nei grandi vecchi non si é mai fermata, neppure ai tempi del coronavirus. Continuiamo nella nostra «preoccupazione consapevole« e ci stiamo preparando a gestire gli scenari che si affacceranno nella nostra struttura – aveva spiegato allora il direttore della Accorsi -. Avendo potenziato la pianta organica, stiamo man mano facendo esaurire al personale le ferie residue dello scorso anno, permettendo loro una presenza in turno meno pesante e una maggior presenza in famiglia». Insomma, almeno fino alla fine di marzo tutto sembrava quasi nella norma: poi qualcosa deve essere successo.

A chiedere chiarimenti è stato anche Franco Brumana, candidato sindaco alle prime amministrative, che dopo aver elencato la mancanza di comunicazione da parte di Kcs e il numero dei possibili contagi «senza tampone» all'interno della struttura, aveva concluso così: «Possiamo immaginare cosa stia provando chi ha un genitore ricoverato . Il comportamento della cooperativa e’intollerabile ed e’ necessario che chi di dovere intervenga immediatamente «. Solo per il primo atto di un battibecco nato dopo che l’altro candidato sindaco, Lorenzo Radice, aveva così replicato pur riconoscendo le mancanze nella comunicazione: «Chiedo chiarezza dalle strutture, ma anche rispetto da parte di chi si permette di sparare a zero su tutto, dimenticando che si candida a guidare una comunità fatta di più parti da tenere insieme e non in contrasto».