
Giuseppe Pignatiello
Anche a Castano, da qualche tempo, si verifica un episodio che si potrebbe definire di insofferenza istituzionale. Certamente non siamo al livello della neo sindaco di Merano che rifiuta di indossare la fascia tricolore al momento del suo insediamento. Ma anche quello che accade all’inizio dei consigli comunali cittadini merita di essere raccontato. Il tutto accade da quando la maggioranza di centrodestra che sostiene il sindaco Roberto Colombo ha adottato un inno Città di Castano, una marcetta che viene trasmessa ad ogni consiglio e ad ogni momento istituzionale. "I consiglieri comunali hanno l’obbligo, non la facoltà, di alzarsi durante l’esecuzione dell’inno Città di Castano Primo in ogni evento ufficiale e nei consigli comunali. Lo abbiamo deciso col regolamento che ci siamo dati" ha ribadito il sindaco in consiglio.
Ma non tutti lo fanno. All’inizio erano stati la consigliere Carola Bonalli, e alcuni del pubblico. Adesso chi non si alza è l’ex sindaco Giuseppe Pignatiello, che in consiglio è subentrato alla stessa Bonalli. Uno sgarbo che il sindaco chiede poi al segretario comunale di annotare sul verbale della seduta. La scena si è ripetuta anche l’altra sera. "La scelta di alzarsi o meno durante l’ascolto di un inno, pur se carico di significato simbolico, appartiene alla sfera delle libertà individuali, garantite dalla Costituzione, in particolare dagli articoli 13 e 21, che tutelano la libertà personale e di manifestazione del pensiero". E’ stata la replica di Pignatiello. "Peraltro - ha aggiunto - mi fa sorridere trovarmi a discutere di questo con esponenti politici vicini a chi negli anni ‘90 e 2000, guidati da Umberto Bossi, rifiutavano di alzarsi durante l’inno nazionale italiano, oppure addirittura fischiavano il nostro inno nazionale, in occasioni pubbliche o istituzionali". L’ex sindaco non ha alcuna intenzione di cambiare atteggiamento in futuro. Almeno sino a quando non ci sarà una scelta condivisa sulla musica e sulle parole che rappresentano la comunità.
Giovanni Chiodini