I Legnanesi, iniziate le riprese del film: "Così portiamo in tv i cortili di tutta Italia"

Il debutto della Teresa, del Giovanni e della Mabilia: in via Giulini si gira «Non è Natale senza panettone»

Da sinistra Restelli, Cordara, Limberti e Provasio sul set di Legnano

Da sinistra Restelli, Cordara, Limberti e Provasio sul set di Legnano

Legnano, 5 novembre 2019 - «Silenzio, si registra». Non è romantico come il più classico ed evocativo dei «Ciak, si gira», ma la suggestione e l’emozione si sentono tutti. Così con un «Silenzio, si registra» ha preso il via il primo film de I Legnanesi girato a Legnano. Non interamente, visto che le scene di “Non è Natale senza panettone” - film per la tv che andrà in onda su Rete4 nella settimana di Natale - saranno girate da qui a un mese a Legnano, Milano e Napoli. Quel che è certo è che questo lungometraggio porterà il nome di Legnano letteralmente in giro per l’Italia. «È una storia di riscoperta dei valori, nella quale si porterà in evidenza tanto come gli affetti e le amicizie possano crearsi indipendentemente dalle differenze geografiche quanto come le radici e i valori fondamentali siano importanti» spiega Antonio Provasio, la “Teresa” de I Legnanesi e vero motore di questa esperienza televisiva insieme alla moglie Mitia Del Brocco e al direttore risorse artistiche di Mediaset Giorgio Restelli.

falseIn “Non è Natale senza panettone” la famiglia Colombo si trasferisce a Napoli per motivi di lavoro, lì Teresa fa amicizia con Concettina, ex portinaia dello stabile di cui ora è custode proprio la famiglia legnanese. Nel frattempo Giovanni diventa un pizzaiolo e la figlia Mabilia una parrucchiera. Tutto però con Legnano sempre nel cuore. Anche se il dialetto questa volta cederà un po’ il passo alla lingua italiana. «Abbiamo italianizzato tanto il percorso dei legnanesi - sottolinea Provasio -. Il dialetto c’è e rimane comunque, anche se nel corso degli anni ha avuto un’evoluzione e quindi anche i Legnanesi si sono dovuti adeguare. L’importante è mantenere vive la storia del nostro dialetto e la tradizione dei cortili e lo spirito che vigeva nei cortili. Uno spirito che sta venendo un po’ a mancare». Già, i cortili. Cortili che spesso cedono il passo a palazzine che rischiano di togliere identità alle tradizioni. «I cortili de I Legnanesi non fanno altro che rappresentare le radici di famiglie e comunità, radici che si possono trovare in tutta Italia - commenta Restelli -. Quelli che sono raccontati in questo film sono rapporti e dinamiche che si instaurano un po’ in tutte le comunità e che quindi diventano trasversali ai luoghi».

Ieri mattina le prime scene, in ambienti interni, in un cortile di via Giulini. Teresa e Giovanni - all’anagrafe Antonio Provasio e Lorenzo Cordara - in abiti da casa hanno pronunciato le prime battute e poi è toccato anche a Mabilia, ovvero Enrico Dalceri, fare il proprio debutto “cinematografico”. «Con la Mabilia ci possiamo sbizzarrire di più dal punto di vista dei costumi - hanno affermato dallo staff della produzione -. Teresa e Giovanni sono maschere ormai identificate con abiti ben precisi, Mabilia invece è più adatta alle trasformazioni». Venticinque stand porta abiti sono arrivati ieri mattina a Legnano per le scene da girare nella città del Carroccio e ulteriori abiti sono quelli destinati ai figuranti. «Quando ho visto così tante persone impegnate nell’organizzazione e nella produzione ho pensato che è più facile fare la rivista: almeno costa meno» esclama Provasio. Risate e buonumore sul set del regista Marco Limberti, ma anche tanta serietà. «La sfida mi piace tantissimo - dichiara Lorenzo Cordara, che in poche settimane si è trovato ad essere il nuovo «Giuàn» sia in teatro sia in televisione -, ma senza l’aiuto e il sostegno di una famiglia come quella dei Colombo sarebbe stata difficile da affrontare». Giovanni e Teresa, una nuova coppia che si affaccia alla televisione. «La tv di oggi ha bisogno di una coppia comica lombarda - commenta Mitia Del Brocco, moglie di Provasio e figura essenziale per la stesura delle sceneggiature della compagnia - e loro due possono esserlo».