Festa della Repubblica con la preoccupazione per la pace nell’orazione del sindaco Lorenzo Radice, in largo Medaglie d’Oro. "Da oltre tre mesi ormai, da quando è iniziata la guerra in Ucraina – ha esordito il primo cittadino – mi è veramente difficile considerare un giorno, anche oggi, di festa. Ogni giorno si allunga la conta dei morti e non si intravedono possibilità reali di arrivare alla pace. Anzi, con un’insistenza sempre maggiore si parla della prospettiva di terza guerra mondiale".
"La guerra in corso – ha proseguito Radice – è un argomento da cui non si può e non si deve sfuggire se vogliamo veramente celebrare la nostra Repubblica; alla guerra abbiamo fatto riferimento poco più di un mese fa, quando abbiamo celebrato la Liberazione. L’abbiamo celebrata all’indomani della marcia della pace Perugia-Assisi, ricordando quello che era l’appello lanciato dalla manifestazione: “Fermatevi! La guerra è una follia“. Purtroppo questa follia non si è ancora fermata e non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi".
Negli interventi successivi, il presidente dell’Anpi Primo Minelli ha sottolineato l’importanza del lavoro su cui è fondata la Repubblica e quello di Associarma Antonio Cortese si è soffermato sul valore dell’unità. A fine cerimonia in Sala Stemmi ai nuovi cittadini italiani è stata consegnata la Costituzione.
Luca Di Falco