di Lorenzo Crespi
È tempo di investire in un turismo di qualità, a partire dalla qualità del lavoro: è l’invito che arriva dalla Cgil, che a livello nazionale ha lanciato la campagna "Mettiamo il turismo sottosopra". Iniziativa promossa dal sindacato insieme alla Rete degli studenti medi, con una mobilitazione a favore dei lavoratori stagionali del turismo, che sul territorio si fa concreta: un doppio appuntamento che porta la firma della Filcams Cgil di Varese.
L’occasione è quella di oggi, con due gazebo informativi in altrettante località del Varesotto scelte non a caso: sono due tra i luoghi più turistici della provincia. Al mattino è Luino ad ospitare l’iniziativa in piazza Garibaldi dalle ore 9:30, mentre il pomeriggio ci si sposta a Laveno in piazza Caduti del Lavoro dalle 14:30.
"Ai gazebo sarà possibile avere materiale informativo circa i propri diritti – afferma Livio Muratore, segretario generale della Filcams Cgil della provincia di Varese –: spesso nel turismo lavorano ragazzi molto giovani che non hanno coscienza dei propri diritti oppure sono intimoriti nel rivendicarli".
Muratore sottolinea come spesso venga denunciata la penuria di lavoratori nel settore. "Crediamo sia necessario ribaltare la prospettiva: ai ragazzi non manca la voglia di lavorare, come troppi imprenditori sostengono. Se fai un contratto regolare, se lo stipendio è decente, se gli orari sono umani, se il riposo è rispettato e se paghi gli straordinari, i lavoratori ci sono".
Ma nella realtà non sempre funziona così, anche sul territorio varesino. "Che in molti stiano rifiutando offerte di lavoro poco decorose penso sia una buona notizia – osserva il segretario della Filcams Varese – d’altronde oggi, con il contratto nazionale scaduto da anni, che non viene rinnovato a causa del rifiuto delle imprese di aumentare i salari, e con l’inflazione in aumento, spesso le paghe orarie non bastano nemmeno per una stanza in affitto".
Da qui la riflessione e l’invito che parte della Cgil in difesa degli stagionali. "Occorre cambiare rotta, noi crediamo in un turismo di qualità che è inconciliabile con il lavoro nero, precario e sottopagato".