FRANCESCO PELLEGATTA
Cronaca

La speranza nelle mani di 892 bebè

Nell’annus horribilis 2020 le nascite hanno superato quelle del 2019, il primario Stevenazzi: "Un miracolo"

di Francesco Pellegatta

"Un miracolo". Così il dottor Guido Stevenazzi ha descritto il lavoro compiuto dal reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Legnano durante il 2020 della pandemia. Reparto capace di passare dalle 842 nascite avvenute nel 2019, alle 892 dell’anno passato: un incremento del 6% in controtendenza rispetto a quanto accaduto più o meno ovunque nel resto d’Italia, dove le sale parto hanno registrato un calo delle nascite intorno al 4-5%.

Cinquanta bimbi in più venuti al mondo nell’anno più difficile del nuovo millennio. E un segno di speranza: su venti donne Covid-positive che hanno partorito a Legnano, solo un neonato è risultato a sua volta infetto.

"Siamo molto contenti – ha commentato Stevenazzi –. È stato un lavoro duro, come per tutti gli altri colleghi e per i pazienti con i loro famigliari. È stato strano vedere le mamme che allattavano con la mascherina; mentre i neo-papà non hanno potuto entrare ma abbiamo fatto di tutto per dimettere le mamme, in sicurezza, il prima possibile".

A novembre dell’anno scorso, inoltre, la Regione ha individuato Legnano quale hub Covid per l’ostetricia, il più piccolo della Lombardia: "In tre ore è stato isolato un mini-reparto "blindato" per visitare le donne incinte positive, con due sale parto e isole neonatali. Per realizzare tutto questo abbiamo destinato ostetriche, ginecologi e neonatologi. A questo proposito devo dire un grande “grazie“ a tutto il personale per il lavoro svolto, e naturalmente anche alla direzione". L’incremento del numero dei parti a Legnano è stato lento e costante durante tutto il 2020, solo negli ultimi due mesi si è registrata una contrazione: "Forse proprio in virtù dell’hub regionale qualcuno ha pensato che fossimo solo un reparto Covid – ipotizza il responsabile dell’Uoc di Ostetricia e Ginecologia –. Eppure tante donne di Legnano hanno apprezzato la possibilità di partorire qui senza trasferirsi in un altro ospedale".