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Cronaca

La ricetta del Cavaliere: "Investire più di prima"

Vermezzo, il patron della Rupes premiato dal presidente Mattarella: "Il segreto è guardare avanti. Negli Stati Uniti aiuti di Stato da subito"

di Giovanni Chiodini

Cosa deve fare un amministratore previdente in una fase, come questa, di ripresa dopo mesi di blocco delle attività produttive? "Bisogna investive" afferma Guido Valentini della Rupes, da qualche settimana neo-Cavaliere del Lavoro. "Proprio nei momenti anticiclici bisogna essere capaci di guardare avanti. Io quest’anno investirò come mai prima nella mia storia". Da qualche settimana, pur con tutte le limitazioni sanitarie prescritte, il lavoro è ripreso. "Abbiamo vissuto per la prima volta un periodo in cui ogni singolo costo, non essendoci ricavi, diventa una perdita. Io che avevo una discreta liquidità non mi sono preoccupato più di tanto. Magari chi non l’aveva qualche problema in più l’ha avuto e lo sta avendo". "È chiaro che in una situazione del genere bisogna stare molto attenti. Noi – afferma Valentini - abbiamo avuto la fortuna, avendo molto investito prima e quindi potendo disporre di un prodotto molto appetito dal mercato, di continuare a mantenere anche nel lockdown un discreto afflusso di ordini, che venivano evasi dalla logistica esterna allo stabilimento di Vermezzo. Di fatto il nostro marchio non si è mai fermato e questo ci ha permesso di non creare perdite". La fabbrica però era chiusa e i lavoratori erano in cassa integrazione. "È stata la prima volta della storia della Rupes. Quando per la crisi della Lehman ci fu un calo di lavoro non ho mai lasciato nessuno a casa: ho sempre detto facciamo il lavoro che abbiamo e poi… portiamoci un bel mazzo di carte ed aspettiamo la fine del turno giocando a scopa".

"La cassa integrazione, fortunatamente, non è durata molto, e da quando abbiamo ripreso stiamo facendo gli straordinari per recuperare". I venditori hanno sperimentato il lavoro da remoto. "Anche loro erano in cassa, con una parte di integrativo pagata dall’azienda. Proprio questo aiuto che è andato oltre il dovuto da contratto li ha gratificati moltissimo. Anzi sono stati spronati a dare di più, ad aggredire il mercato, con ottimi risultati". In Italia molti piccoli imprenditori stanno facendo fatica a ripartite, nonostante i vari sforzi del Governo. Da altre parti cosa avviene? "Le posso raccontare del dopo lockdown attuato dal Governo americano (noi abbiamo anche una fabbrica in America). Si sono presentati in fabbrica, ci hanno chiesto quanti operai avevamo e quant’era il nostro fatturato. A fronte di questi due dati ci hanno detto che avevamo diritto da subito ad avere un contributo di 500mila dollari. Centomila a carico dell’azienda. Se non si licenzia nessuno gli altri 400mila dollari sono a fondo perduto. Se invece si dovesse licenziare quei 400mila dollari sarebbero solo un prestito per la ripresa".

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