La rete, arma a doppio taglio con luci e ombre Trappola virtuale o finestra aperta sul mondo

Per evitare di rimanere imprigionati nel web occorre non distogliere gli occhi dalla vita reale

Siamo una generazione cresciuta in rete e spesso siamo accusati dagli adulti di dipendere da internet che però, durante il lockdown, è stato per tutti l’unico mezzo per rimanere in contatto con l’esterno. L’importante è non restare intrappolati in questa “bolla”, allontanandoci dalla vita vera, fatta di persone autentiche e non di profili costruiti in rete. Qual è il nostro rapporto col web? Per saperne di più, a scuola abbiamo condotto un’indagine, a cui hanno risposto 132 ragazzi. E’ emerso che la maggior parte naviga in Internet 1 o 2 ore al giorno perché preferisce uscire e ha più amici nel mondo reale. Non manca però chi utilizza i social fino a 3 ore o più: YouTube e Instagram sono le app predilette, usate per guardare serie e film. Per molti i social possono influenzare il modo di agire di un individuo, anche se il 23% dice che la rete consente di esprimersi liberamente senza temere giudizi.

Il 70% pensa che Internet sia una finestra sull’altro, un modo per socializzare, ma per altri è un mezzo per rifugiarsi in un mondo tutto proprio. Nel brano “La Rete” il cantante Francesco Gabbani afferma “Il pescatore sei te”, sostenendo che spesso siamo noi stessi a imprigionarci nel web che ci tiene uniti ma distanti. Occorre capire qual è il corretto uso di questo mezzo che può essere prezioso ma anche pericoloso.