La protesta di Mariella: ho 80 anni e mi sfrattano

La donna ha sfidato il freddo ed è rimasta seduta per ore davanti al municipio. Da quasi due anni non paga l’affitto, unica soluzione trovata la casa-famiglia

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Ha quasi 80 anni Mariella Muscatt. Nonostante non li dimostri e continui ad avere una vita attiva, i problemi cominciano a farsi sentire. Vive ad Arluno da 16 anni e il prossimo 10 marzo rimarrà senza casa perché le è stato notificato l’avviso di sfratto esecutivo. Ieri mattina, nonostante i tre gradi sotto lo zero, si è diretta verso il palazzo municipale con una sedia e si è seduta davanti alla porta d’ingresso. Non aveva cartelli, non urlava slogan. Semplicemente voleva dire ai passanti che, dopo una vita di sacrifici, e arrivata in buona salute alla vecchiaia, il finale rischia di essere tutt’altro che dolce.

"Ho chiesto aiuto in Comune – ha spiegato – Mi è stato risposto semplicemente che non ci sono alloggi. L’unica soluzione prospettatami è la casa famiglia. Ma è una cosa che non accetto. Alla mia età non posso e non voglio entrare in una casa famiglia. Esiste una dignità che molti forse non prendono nemmeno in considerazione". Mariella è nativa della Sicilia, ma ben presto si è trasferita a Milano. Da oltre 40 anni è separata dal marito e non ha nessuno su cui poter contare. Nessun figlio o parente che sia. Ha una passione innata per l’astrologia e ama fare gli oroscopi agli amici e conoscenti. "Fino a pochi anni fa – aggiunge – per intenderci, fino all’emergenza del Covid, arrotondavo la pensione minima con dei piccoli lavori. Ma adesso non è più possibile. I 79 anni li sento tutti. Comincio ad avvertire i dolori e anche piccoli lavori leggeri non sarei più in grado di sostenerli". Ma per quale motivo si è arrivati allo sfratto esecutivo? Mariella l’affitto lo ha sempre pagato. Ma, subentrati i problemi con il Covid e la fine della possibilità di arrotondare la pensione con dei lavoretti saltuari, non è più riuscita a far fronte all’obbligo di pagamento. E così risulta essere morosa da un anno e dieci mesi.

"Non me la prendo di certo con la proprietà, loro stanno semplicemente facendo valere un loro diritto", aggiunge. La signora non ha altre fonti di reddito oltre alla pensione minima di poco più di 500 euro al mese. Da questa cifra è stato sottratto un quinto perché, essendo rimasta senza liquidità, si è dovuta per forza rivolgere ad una finanziaria. "Mi chiedo anche dove finiranno i miei mobili – continua – per un trasloco servirebbero ben tremila euro. Una cifra, per me, enorme. Potrei farne uno e basta, ma se mi trasferiscono in una casa famiglia le cose si complicano". E così Mariella è rimasta sola davanti al Comune. A parlare con qualche persona che si fermava con lei. "Ho sempre vissuto soltanto con le mie forze – conclude – senza aiuti da nessuno. Adesso sono costretta a chiedere aiuto perché da sola non ce la posso fare".

G.M.