
Schiuma nel Naviglio
Abbiategrasso (Milano), 28 settembre 2018 - Ancora inquinamento nel Naviglio. Passano gli anni, ma non scompare la schiuma nel canale. Schiuma che, anzi, diventa più visibile proprio nel periodo autunnale quando «la sücia», cioè l’asciutta, riduce la quantità d’acqua in maniera drastica. In questi giorni sono state numerose le segnalazioni dei cittadini che hanno notato le macchie di schiuma bianca trasportate dalla corrente nel Naviglio Grande. Da Magenta, passando per Robecco e Cassinetta di Lugagnano, fino ad Abbiategrasso. Con tutta probabilità si tratta del solito depuratore di Sant’Antonino, nel territorio di Lonate Pozzolo, che immette nel Naviglio le acque del basso Varesotto. Acque che dovrebbero essere perfettamente depurate prima di entrare nella rete dei canali. Almeno in teoria. Una situazione che è stata denunciata a più riprese dal Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi: «È vergognoso che le schiume tornino a farsi vedere tutte le volte che asciughiamo il Naviglio per le opere di

Folli ha spiegato che dal 2005 ad oggi il Consorzio ha chiuso oltre 200 scarichi nell’asta del Naviglio tra Turbigo e Milano. Il che riduce le possibili cause delle schiume al solo impianto di Lonate Pozzolo. La presenza degli agenti inquinanti diventa evidente in modo particolare quando la portata del Naviglio si abbassa fino a 4 metri cubi. Nel resto dell’anno la schiuma viene diluita e diventa impercettibile a causa della portata, che si aggira intorno ai 60 metri cubi. Oggi invece la presenza di inquinanti è ben visibile, anche se ridotta rispetto ad alcuni eventi del passato; basti pensare al 2015, quando immensi banchi di schiume biancastre apparvero nelle acque del Naviglio. Anche Legambiente ha puntato il dito contro il depuratore di Sant’Antonino «che continua a non funzionare - ha spiegato Claudio Spreafico, della sezione di Turbigo -. Stiamo raccogliendo i numerosi esposti presentati e continuiamo a denunciare la cattiva gestione dell’impianto e la qualità idrica, in continuo peggioramento».