
Paolo Della Vedova, 36 anni
Turbigo (Milano), 3 giugno 2018 - Una morte assurda, come lo sono tutte quelle che giungono come epilogo di un incidente stradale. La moto che all’improvviso finisce fuori controllo. Lo schianto contro una macchina che sta sopraggiungendo sulla carreggiata opposta. La corsa inutile dell’ambulanza. Una vita che si spezza nel fiore degli anni. Il terribile, assurdo “film“ è andato di nuovo in scena ieri poco dopo le undici del mattino. Protagonista involontario un turbighese di 36 anni, Paolo Della Vedova. Il giovane si era ritagliato, nel primo week end davvero estivo di giugno, una giornata da trascorrere sulla Riviera di ponente. L’appuntamento col destino, poco dopo le undici del mattino. Nel Savonese. A Sassello, una delle mete turistiche alternative al mare più gettonate della Liguria. Il trentaseienne stava percorrendo la provinciale che dal «paese degli amaretti» porta al paesino di Urbe. Pochi chilometri dopo il confine col Piemonte. Zone di montagna. All'altezza ella frazione «La Carta» lo schianto. Da una prima ricostruzione della dinamica effettuata dagli agenti della Stradale, pare che a causarlo ci sia stata una buca, un avallamento. Il giovane sarebbe stato colto alla sprovvista, non riuscendo così più a controllare la sua potentissima Kawasaki 750: sbalzato dalla sella e proiettato sull’asfalto, se la sarebbe forse cavata se in quel momento non fosse arrivata dalla direzione opposta un’auto. L’impatto col veicolo non gli ha lasciato scampo. Inutili i tentativi di rianimarlo di soccorritori e medici della Croce Rossa. Il centauro è spirato dopo pochi minuti. Il conducente è stato iscritto nel registro degli indagati. Un atto dovuto, spiegano alla Procura di Cairo Montenotte. La notizia dell’incidente è arrivata a Turbigo nel primo pomeriggio. Subito informato il sindaco Christian Garavaglia. «Quando me l’hanno detto mi ha preso un colpo al cuore – racconta – avevo conosciuto sia Paolo sia i suoi genitori. Un giovane solare, sorridente. Dei grandi lavoratori». Paolo lavorava nell’azienda di famiglia assieme al fratello e al padre Roberto, capostipite della bulloneria e torneria «Della Vedova» di via Mazzini.