Legnano, inchiesta 'Piazza pulita': in 7 davanti al giudice

Nell’udienza si decidono le sorti di altri indagati. In primo grado condannati l’ex sindaco, l’allora vice e un assessore

Il sostituto procuratore Nadia Calcaterra, titolare dell’inchiesta

Il sostituto procuratore Nadia Calcaterra, titolare dell’inchiesta

Legnano (Milano), 18 gennaio 2021 - Si torna in tribunale per una nuova puntata del procedimento nato con l’inchiesta “Piazza pulita” che ha già portato alle sentenze per i principali imputati e cioè l’ex sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus, il suo vice, Maurizio Cozzi, e l’assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini, condannati in primo grado: dopo due rinvii nel 2020, è fissata per domani la prima udienza nella quale il Gup sarà chiamato a decidere la sorte degli altri 7 indagati nell’inchiesta per i quali il pm, Nadia Calcaterra, ha presentato una richiesta di rinvio a giudizio.

Il gruppo dei primi sei comprendeva l’ex presidente di Amga spa, Catry Ostinelli, l’ex direttore generale della stessa azienda, Paolo Pagani, l’ex direttore organizzativo del Comune di Legnano, Enrico Barbarese, il suo predecessore a palazzo Malinverni, Enrico Maria Peruzzi, l’ex dg di Euro.Pa, Mirko Di Matteo, e infine Luciano Guidi, ex candidato sindaco alle amministrative 2017. A queste posizioni verrà presumibilmente unita, per convergere nello stesso fascicolo, quella di Flavio Arensi, ex direttore artistico delle attività culturali del Comune per il quale è stata presentata richiesta di processo alla fine delle indagini su un filone del procedimento principale.

L’inchiesta “Piazza pulita”, coordinata dal sostituto della Procura di Busto Arsizio, Nadia Calcaterra, era diventata di pubblico dominio nel maggio del 2019 con l’arresto dei tre amministratori legnanesi, poi condannati nel processo di 1° grado conclusosi nell’aprile 2020: i tre erano a vario modo accusati d’aver guidato la nomina del direttore organizzativo del Comune Enrico Barbarese, quella (mai portata a termine) del direttore generale di Amga spa e un incarico di consulenza amministrativa, anche questo mai portato a termine, gestito da un’altra partecipata del Comune di Legnano, Euro.Pa. Un altro filone aveva riguardato la nomina di Flavio Arensi come direttore artistico e il pm Calcaterra aveva, infine, chiesto anche per lui il rinvio a giudizio. Il solo ex sindaco Fratus era stato poi accusato di corruzione elettorale per un episodio relativo alle elezioni amministrative del 2017 e che coinvolgeva anche un altro candidato sindaco, Luciano Guidi.

A conclusione del processo, l’ex sindaco Fratus è stato condannato, lo scorso 20 aprile, a 2 anni e due mesi, Cozzi a due anni e Lazzarini a un anno e tre mesi: tutti e tre hanno presentato ricorso in Appello e si attendono le date per questo secondo passaggio in aula. Strada facendo anche per parte degli altri indagati nell’inchiesta condotta dalla Procura di Busto era arrivata la richiesta di rinvio a giudizio: a sei di loro viene contestata la collaborazione nelle nomine “manipolate” e al solo Guidi di aver offerto all’ex sindaco Fratus i voti da lui ottenuti in cambio di una nomina per la figlia.