
I gialloverdi hanno preso il largo nella seconda batteria e quindi trionfato nella finale di gara. Il fantino Giuseppe Zedde: "Mi avevano screditato dicendo che non ero fatto per questa corsa".
Il guerriero si tinge di gialloverde. Una giornata carica di emozioni, che ha preso forma attraverso il grande corteo storico: oltre mille figuranti in abiti medievali hanno attraversato le vie del centro, rievocando i fasti del passato e accompagnando idealmente le otto contrade verso il momento più atteso, la corsa allo stadio Giovanni Mari. Prima del via alla gara, si è tenuta la cerimonia della consegna della Croce Pettorale, simbolo che sarà indossato dal Capitano della contrada vincitrice al termine della giornata. Al canapo, sotto la direzione del mossiere Andrea Calamassi, si sono schierate le otto contrade: San Martino con Carlo Sanna, Sant’Ambrogio con Giuseppe Zedde, San Domenico con Francesco Caria, San Bernardino con Gavino Sanna, La Flora con Federico Arri, San Magno con Dino Pes, Sant’Erasmo con Valter Pusceddu e Legnarello con Antonio Siri. Sorteggiate poco prima della gara, le batterie hanno visto nella prima corsa La Flora, San Martino, Sant’Erasmo e San Bernardino contendersi il pass per la finale. E proprio in questa prima batteria il Palio ha subito mostrato il suo volto più crudo e imprevedibile.
Dopo una lunga attesa al canapo, con il nervosismo nell’aria che si tagliava con il coltello, la corsa è partita tra tensione e adrenalina. Alla prima curva, Sant’Erasmo e San Bernardino si sono ostacolati e sono finiti entrambi a terra, gettando lo stadio nel silenzio e nella preoccupazione. Nel trambusto, San Martino e La Flora sono stati rapidi ad approfittare della situazione. Hanno preso la testa della corsa, mantenendo le distanze dal cavallo scosso di San Bernardino, che incredibilmente ha tagliato il traguardo al terzo posto. Fortunatamente, i due fantini coinvolti nella caduta si sono rialzati, visibilmente provati ma senza gravi conseguenze.
Nella seconda batteria la prima mossa è nulla. Poi dopo tanta attesa arriva la seconda falsa partenza. Passano i minuti e arriva le terza falsa partenza, seguita dalla quarta. Una grande confusione che porta alla quinta mossa falsa. Il barbaresco tenta di calmare il cavallo di San Domenico con Caria costretto a scendere nella zona della mossa. Poi i cavalli vengono ritirati nella zona dei box e al ritorno non c’è San Domenico, bloccato fuori per ragioni di sicurezza. Partenza incredibilmente a tre con mossa valida e Sant’Ambrogio prende il largo, con Legnarello secondo e San Magno staccato. Ma Dino Pes rinviene e affianca Legnarello per un arrivo al fotofinish che vede Sant’Ambrogio primo.
Per la seconda piazza dopo minuti di attesa i giudici di arrivo decretano San Magno secondo. Verso le 20,35 i quattro finalisti entrano nell’area della mossa. Ore 20.41 si parte, ma la mossa è falsa. 20,48 si parte e Sant’Ambrogio conduce da subito la finale. Dietro San Martino e Flora, mentre San Magno si attarda ma poi attacca da dietro e giunge secondo tentando il tutto per tutto ma vince la contrada gialloverde con Giuseppe Zedde a sorpresa.
"Questo Palio va in faccia a quelli che a Legnano mi avevano screditato, dicendo che non ero fatto per questa corsa", ha detto il fantino a caldo commentando la vittoria mentre veniva portato in trionfo.