I sindaci dei Comuni del Parco del Roccolo, per i quali Canegrate è capofila, annunciano di essere pronti a costituirsi come parte civile nel processo ai responsabili di sversamenti di sostanze tossiche in queste aree agricole. L’azienda agricola che li avrebbe sversati sui terreni di propria competenza, avrebbe venduto quindi farina integrale derivata da frumento tenero, prodotta proprio da questi campi. Farina che poi è stata venduta nei panifici aderenti all’iniziativa dei prodotti De.C.O, che sono almeno tre nella cittadina di Parabiago.
Singolare l’iniziativa portata avanti dallo stesso Comune di Parabiago, al motto: "Non importa se non possiedi terreni: il “tuo campo“ puoi “coltivarlo“ mangiando i prodotti a Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.), il marchio che attesta che il prodotto è fatto a Parabiago".
La questione non si è assolutamente chiusa perché potrebbero esserci altri terreni in zona contaminati dalla Wte. In commissione regionale Agricoltura sul caso Wte e sullo spandimento di fanghi tossici, Dino Alberti (nella foto) consigliere M5S Lombardia, ha spiegato: "Risulterà difficile risalire all’esatta ubicazione dei terreni contaminati. I gessi non sono tracciati né sono note le quantità distribuite, il loro utilizzo e il loro contenuto. L’unica strada percorribile è quella di interpellare ogni singola azienda agricola che abbia avuto rapporti con la Wte. Auspichiamo che questo lavoro non facile, ma non impossibile, sia fatto puntigliosamente. La mappatura dei campi contaminati, e la loro messa in sicurezza per le future bonifiche deve essere fatta anche con extra fondi regionali. Stiamo parlando di salute pubblica".
Ch.S.