
Aleks Vulaj con l'avvocato Matteo Ceriani
Legnano (Milano), 9 marzo 2017 - Due viaggi da Legnano a Cuneo, numerose telefonate e lunghe attese nella cancelleria del Tribunale per fare chiarezza su un impasse giudiziario che gli impedisce di ottenere la cittadinanza italiana. Si è risolto positivamente l’equivoco che ha riguardato Aleks Vulaj, un albanese che vive in Italia dal 1998 e da alcuni anni è residente nella città del Carroccio. Aleks, che lavora in un’azienda metalmeccanica di Legnano e nel tempo libero è impegnato nel volontariato anche con la comunità albanese locale, non è un pericoloso criminale, ma a suo carico emergono condanne per una rapina in un appartamento a Cuneo e per aver fornito false generalità alle forze dell’ordine. Reati in realtà commessi da un connazionale che al momento dell’arresto, per evitare l’identificazione, fornì una serie di nomi e dati anagrafici di altre persone, tra cui l’ignaro Aleks Vulaj. Una volta emesse le sentenze, il nome di Aleks è stato iscritto nel casellario giudiziale assieme agli altri alias forniti dallo sconosciuto connazionale.
Un passaggio che ha portato a pesanti conseguenze per le vittime del “furto d’identità”. Ogni volta che viene identificato dalle forze dell’ordine, all’aeroporto o nel corso di controlli di routine, Aleks risulta condannato per gravi reati. Per questo viene trattenuto per gli accertamenti e, ogni volta, deve dimostrare l’equivoco che, conseguenza ancora più grave, gli impedisce di ottenere la cittadinanza italiana. La domanda, infatti, viste le condanne a suo carico, verrebbe respinta in automatico. Assistito dall’avvocato legnanese Matteo Ceriani, l’uomo ha iniziato quindi una battaglia per sanare una situazione assurda, scrivendo anche una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Battaglia che ora ha dato i suoi frutti. «Il gip di Cuneo - spiega il legale - ha chiesto al Comune di Legnano i dati fiscali corretti e, una volta dimostrata la difformità, molto probabilmente non sarà necessario correggere la sentenza, evitando un procedimento che solitamente richiede tempi lunghi».
Aleks Vulaj ora potrà presentare la domanda per ottenere la cittadinanza italiana, dimostrando con gli atti di non essere lui l’autore dei reati. Rischia però di continuare a incorrere in controlli molto accurati da parte delle forze dell’ordine in porti, aeroporti o valichi di frontiera, perché nella banca dati rimangono le tracce del suo nome abbinato alle condanne. «Porterò con me i documenti del Tribunale e continuerò a spiegare con pazienza che la condanna è stata emessa nei confronti di un’altra persona - aggiunge -. Per me l’importante è chiarire questa situazione e poter muovere i primi passi per diventare cittadino italiano».