I residenti del complesso abitativo La Cavetta non dovranno accollarsi, e quindi
sostenere a proprie spese,
i lavori di ripristino dei danni causati dalla frana che all’inizio dell’anno aveva interessato la parete rocciosa situata dietro gli appartamenti. È stato accolto dal Tar della Lombardia (il Tribunale amministrativo regionale) il ricorso contro l’ordinanza del sindaco di Luino che li chiamava in causa
per contribuire al pagamento
dei lavori di messa in sicurezza
dell’area interessata dalla frana. Gli inquilini hanno sostenuto al Tar che il Comune
in passato si era occupato
della manutenzione del vallo
paramassi realizzato negli anni
’90, assieme a un muro di sostegno. Il Comune dal canto
suo, con l’ordinanza, ha voluto
invece sottolineare che pure
i condomini devono contribuire
alle spese per la messa
in sicurezza dello spazio fra la montagna e le palazzine, il cui
preventivo dei lavori – che dovrebbero partire entro fine
anno – “viaggia“ già intorno agli 800mila euro. A oggi
ci sono ancora 50 persone sfollate. Sono otto mesi che attendono di rientrare a casa.