
Dopo vent’anni Alessandro Folli (a sinistra) ha passato il testimone del Consorzio Et Villoresi al suo vice, Alessandro Rota
"Dovevo molto al mondo dell’agricoltura, che mi ha dato un posto di lavoro per 40 anni come operatore della Coldiretti e mi ha permesso di fare una significativa carriera politica. Penso di averlo ripagato consegnando loro, dopo 20 anni, un consorzio tra i più qualificati nel mondo della bonifica e dell’irrigazione". Lo dice Alessandro Folli, 81 anni a febbraio, che nei giorni scorsi ha formalizzato il passaggio del testimone della presidenza del Consorzio Et Villoresi ad Alessandro Rota, negli ultimi anni il suo vice. Aveva da poco concluso la sua esperienza come consigliere regionale, quando l’allora presidente Formigoni lo chiamò e gli chiese se voleva assumere la guida del consorzio. "In quei giorni qualcuno mi disse “Dai, prendilo e fagli un ben funerale“. Ma non è mai stata una mia abitudine organizzare esequie – dice -. Avevo tra le mani un ente con una storia centenaria che andava salvato e adesso, dopo vent’anni di presidenza, posso dire di aver portato a termine il compito che mi era stato assegnato". I primi momenti non furono facili.
"C’erano debiti per 5 miliardi, ipoteche varie, era stata appena perso una causa con il Comune di Milano. Accanto a me c’erano poche persone e demotivate. Ho cominciato proprio da loro, responsabilizzandole. Se ne sono aggiunti altre e il progetto di salvataggio è poi decollato". Durante l’evento, la squadra dei tecnici del consorzio ha voluto ringraziare Folli con un video che percorre le tappe e gli obiettivi più importanti: dalla messa in sicurezza della diga di Panperduto alla riqualificazione turistico-fruitiva di tutta l’area con la destinazione dell’ex casello idraulico a ostello e la realizzazione del Museo delle Acque Italo-Svizzere, dalla centrale idroelettrica in partnership con Enel Green Power ai significativi interventi di valorizzazione del sistema dei Navigli, alla costruzione della Via d’Acqua che connette il canale Villoresi al sito dell’Esposizione Universale di Milano. Giovanni Chiodini