Legnano (Milano), 18 settembre 2024 – Dopo il parco dedicato ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nell’area ex Cantoni, a poche centinaia di metri sarà un edificio con un forte valore simbolico a legare il suo nome a un giudice che ha dato la vita nella lotta alla mafia: raccogliendo un’idea lanciata da Libera e da altre associazioni (Acli, Azione Cattolica, Chiesa di Legnano, Polis), l’amministrazione comunale di Legnano ha deciso di intitolare il palazzo dell’ex tribunale al giudice Rosario Livatino, barbaramente assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990. La cerimonia di intitolazione si terrà sabato alle 10.30 in via Gilardelli 22, di fronte all’ex tribunale, e sarà poi seguita dall’apertura di una mostra dedicata al giudice ambientata a Palazzo Leone da Perego. “La mostra vuol far conoscere la figura di Rosario Livatino, magistrato siciliano che ha operato per tutta la sua carriera nell’Agrigentino, ucciso dalla mafia nel 1990 e beatificato il 9 maggio 2021 – spiegano i portavoce del presidio territoriale di Libera, organizzatori dell’evento –. La mostra prevede un percorso diviso in quattro sezioni con testi, immagini, video e un audio che rievoca l’agguato e introduce al percorso”.
La mostra
La prima sezione della mostra è dedicata alla formazione personale di Innovativa e al contesto sociale e umano in cui è cresciuto e vissuto; la seconda approfondisce la figura di Livatino in qualità di giudice e il particolare contesto storico-criminale entro il quale Livatino era chiamato a operare; la terza sezione racconta del martirio e della beatificazione di Livatino e di Piero Ivano Nava, testimone chiave nei processi per l’assassinio del giudice, mentre la quarta e ultima sezione, infine, dà atto dell’eredità lasciataci da Livatino, soffermandosi sull’importante ruolo della Chiesa nella resistenza alla mafia e sulle testimonianze di donne e uomini che in vari modi hanno conosciuto e incontrato Rosario Livatino. In mostra anche le riproduzioni di due lettere, una scritta da uno dei mandanti dell’omicidio, Salvatore Calafato, l’altra da uno degli esecutori, Domenico Pace, che si convertirono e testimoniarono le processo di beatificazione. Il presidio locale di Libera, che ha dato origine alle iniziative - intitolato ad Antonella Valenti (11 anni), Ninfa Marchese (7 anni) e Virginia Marchese (9 anni), uccise nel 1971 a Marsala in circostanze mai completamente chiarite - è stato attivato nel dicembre del 2022 da un gruppo di cittadini e associazioni operanti nel Legnanese. “Sub tutela Dei – Il giudice Rosario Livatino” verrà dunque inaugurata dopo l’intitolazione dell’ex tribunale e sarà aperta sino al 6 ottobre, il sabato e la domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.