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Cerro Maggiore torna a vivere: l'emergenza è finita dopo l'esplosione

Terminato il presidio dei vigili del fuoco per monitorare l'area della fuga di gas

Esplosione a Cerro Maggiore, palazzina distrutta: un morto (StudioSally)

Cerro Maggiore (MIlano), 1 dicembre 2015 - Era una comunità sotto choc. Ferita. Spaventata. Sconvolta. Inorridita dalle scene agghiaccianti di quelle macerie di una casa crollata in una manciata di secondi. Straziata dal dolore per una donna che aveva perso la vita così all’improvviso. E in ansia per chi era ancora ricoverato in un letto della Rianimazione. Ora però la frazione di Cantalupo, e tutta Cerro Maggiore, deve ritornare alla vita di sempre. Senza più paure che la tragedia possa accadere ancora. Forse era difficile rincominciare senza angosce e dimostrare quella necessaria capacità di «resilienza» (come la chiamano i medici), vedendo ancora, giorno e notte, i vigili del fuoco presidiare l’area della deflagrazione, impegnati a effettuare controlli, scavi e accertamenti. Ma ora il presidio è finito. E con esso anche l’emergenza. Lo hanno ribadito più volte gli stessi pompieri nell’incontro che si è tenuto domenica alle scuole elementari di Cantalupo. Parole rassicuranti le loro e pronunciate con assoluta cognizione di causa. Di fronte a un centinaio di cittadini (presente anche il sindaco Teresina Rossetti), i vigili del fuoco hanno proiettato le dispositive con i dettagli di tutti i lavori effettuati per far esalare le bolle di gas residuo dal terreno, formatesi durante l’esplosione.

«Non abbiamo registrato in queste due settimane alcune altre fughe di metano - hanno spiegato, rilievi alla mano, i vigili del fuoco -. Nessun pericolo quindi. I livelli sono assolutamente nella norma e quella puzza di gas che può essere avvertito ancora in questi giorni è dovuto esclusivamente alla sostanza odorizzante che viene distribuita proprio per i dovuti controlli del gas che è inodore. Il nostro presidio non ha davvero più ora alcuna ragione di proseguire».

di DAVIDE GERVASI