
L'esame di maturità 2019
Legnano (Milano), 11 giugno 2020 - Un momento fondamentale. Una sorta di rito passaggio, secondo molti. Quest’anno l’esame di maturità non sarà nulla di tutto questo. Non sarà gruppi di studio se non su Zoom o piattaforme digitali simili. Non sarà la tradizionale e iconica “notte prima degli esami”. "Mancherà tutto a questi ragazzi, sarà davvero diverso. E anche per i docenti sarà qualcosa di mai vissuto prima" sottolinea Sabrina Torno, vicepreside del liceo classico, scientifico e linguistico Galileo Galilei. Un liceo che, a causa delle misure di sicurezza imposte dai decreti a seguito dell’emergenza sanitaria, ha dovuto rinunciare anche all’ormai tradizionale “prom” ovvero il ballo di fine anno che da qualche anno caratterizza il periodo che separa per i maturandi la fine della scuola dall’esame di Stato.
C’è chi definisce, forse anche con un pizzico di invidia ricordando le interminabili giornate di studio a preparare prima, seconda e terza prova scritta, in un certo senso “fortunati” gli studenti che da mercoledì affronteranno l’esame di maturità. Eppure a loro mancherà una parte importante di quello che è un vero spartiacque nella carriera scolastica di chiunque, una porta che si chiude sull’adolescenza e che si spalanca verso la vita da adulti. Lunedì 15 si insedieranno le commissioni d’esame, mercoledì 17 toccherà quindi agli studenti sostenere l’esame, a debita distanza dai docenti. "Stiamo attrezzando le aule, alcune sono già pronte mentre altre saranno terminate in questi giorni - spiegano Sabrina Torno, vicepreside del Galilei, e Annalisa Wagner, preside dell’istituto Bernocchi -. Saranno rispettate in maniera scrupolosa distanze e prescrizioni di legge".
Ivi compreso l’obbligo per il candidato di entrare da solo nell’aula nella quale sosterrà il colloquio orale, che quest’anno costituirà il 100% della prova di maturità. Nessun brusio alle spalle del candidato, nessuna possibilità di cercare rassicurazione negli sguardi benevoli e complici dei compagni di classe o degli amici arrivati ad assistere all’esame per dare manforte, perlomeno spirituale. Ogni candidato entrerà in aula quando quello precedente avrà lasciato l’istituto o perlomeno sarà ben distante. Una vera prova di maturità, perché per riuscire a rinunciare a tutto ciò che rende unico un momento del genere bisogna davvero avere una marcia in più.