REDAZIONE LEGNANO

Don Milani, un messaggio educativo ancora attuale cent’anni dopo

In occasione del centenario della nascita di don Lorenzo Milani, Varese ospita una due giorni di eventi dedicati alle sfide della scuola e del mondo giovanile. Rosy Bindi ricorda come don Milani abbia scelto la scuola come "ottavo sacramento" e come l'Italia sia ai primi posti in Europa per povertà educativa e abbandono scolastico.

Don Milani, un messaggio educativo ancora attuale cent’anni dopo

A cento anni dalla sua nascita è un messaggio educativo ancora attuale quello di don Lorenzo Milani. Una testimonianza che rivive a Varese con una due giorni di eventi dedicati alle nuove sfide della scuola e del mondo giovanile. Il via ieri mattina al Salone Estense, con l’intervento di Rosy Bindi, presidente del Comitato scientifico per il centenario di don Milani, che ha fatto seguito ai saluti istituzionali del prefetto Salvatore Pasquariello, del sindaco Davide Galimberti e del consigliere provinciale Michele Di Toro. L’ex ministro ha ricordato come don Milani scelse la scuola come "ottavo sacramento", stando con i meno fortunati e facendosi povero con loro. "Ha fatto la scelta del riscatto degli ultimi attraverso l’educazione e l’insegnamento", ha detto Rosy Bindi, collegandosi poi alla realtà attuale. "C’è una povertà etica e culturale in questo paese, che non mette la scuola e l’educazione al primo posto. Scelte obbligate da un’impostazione culturale che ha capovolto la gerarchia dei valori nella nostra convivenza civile". E poi ancora una riflessione su un problema crescente. "L’Italia è un paese in cui ci sono tantissime disuguaglianze ed è ai primi posti in Europa per povertà educativa e abbandono scolastico, che è in larga parte classista. A lasciare la scuola sono soprattutto i figli dei più poveri, degli immigrati, di chi abita nelle periferie". Un fenomeno, quello della dispersione scolastica, che vede numeri preoccupanti: in provincia di Varese negli ultimi cinque anni 1.400 ragazzi hanno abbandonato gli studi. Questione a cui l’incontro che si è svolto presso il Municipio ha dedicato un focus. "Obiettivo capire come questo fenomeno vada a incidere sulla condizione dei nostri giovani. Abbiamo bisogno di tutto il territorio per affrontare questa tematica importantissima", ha detto Stefania Barile dell’Università dell’Insubria, che per le Acli provinciali si occupa di educazione alla legalità, scuola e cultura. L.C.