Domestico e lavapiatti. In nero per vivere: "Costretto a lavorare per tre euro all’ora"

Magenta, l’ultimo impiego in un ristorante: 180 euro, weekend compresi. Il sindacato (Cub): conosciamo tante situazioni di sfruttamento. Ma ancora non era capitato di scoprire cifre così basse.

Domestico e lavapiatti. In nero per vivere: "Costretto a lavorare per tre euro all’ora"

Domestico e lavapiatti. In nero per vivere: "Costretto a lavorare per tre euro all’ora"

Magenta (Milano) –  Meno di tre euro l’ora per lavare i piatti. Cinque euro l’ora per accudire un anziano. Succede a Magenta.

Questa è la storia di un cinquantenne senza qualifiche particolari, ma armato di buona volontà. Da sei anni a questa parte ha perso il lavoro che gli permetteva di vivere ed è cominciato un calvario che non accenna a diminuire. Ha lavorato sempre in nero, a parte le mansioni durate per pochi mesi con qualche cooperativa. "Mi sono rivolto ai servizi sociali del comune dove risiedevo – racconta – ottenendo la possibilità di frequentare dei corsi. Uno, in particolare, è quello di assistente domiciliare che mi ha consentito di apprendere parecchie cose".

Da operaio che era, il cinquantenne si è inventato badante. Lavoro di cui ci sarà sempre bisogno. Ma dove "essere presi" in nero è quasi la regola. E allora è cominciato un lungo iter che lo ha portato a lavorare a casa di un’anziana per quattro notti alla settimana in cambio di 150 euro al mese. Poi altre occasioni lavorative, ma nulla che potesse ritenersi soddisfacente. A distanza di tempo eccolo nuovamente ottenere un lavoro presso un anziano in cambio di pochi soldi. È un mondo difficile quello degli assistenti domiciliari. Dove essere un uomo spesso è uno svantaggio.

"Ultimamente lavoro da un anziano in un comune poco distante da Magenta – continua – prevalentemente la mattina. Ma la paga è scarsissima. Pochi euro l’ora che non mi consentono certo di vivere in maniera dignitosa. A questo si è aggiunto un lavoretto presso un ristorante che è durato pochi giorni". In quest’ultimo caso parliamo di condizioni di vero sfruttamento. Centoottanta euro per otto ore di lavoro al giorno, otto giorni dal lunedì alla domenica. Spesso fino a tardissima ora. Meno di tre euro l’ora. Per fare il lavapiatti. "Si viene pagati a servizio – continua – quindi, dopo una settimana potrebbero non avere più bisogno. In ogni caso per me è cessato subito". Si sfruttano le condizioni di fragilità di una persona e questa è la cosa peggiore.

"Cifre di questo genere non ci sono mai capitate – spiega Manuel Vulcano, sindacalista dei Cub – pur essendo parecchie le situazioni di sfruttamento che conosciamo e con le quali abbiamo a che fare quotidianamente. Il problema, in situazioni di lavoro in nero, è che la stragrande maggioranza nemmeno si rivolge al sindacato. Spesso la paura la fa da padrona".