Batte la dislessia e gira un video provocazione che spopola su Youtube

Aurora Merlo combatte i pregiudizi della gente con un video girato a Vanzaghello: il risultato è strepitoso. Guarda il video

Aurora Merlo (StudioSally)

Aurora Merlo (StudioSally)

Vanzaghello (Milano), 15 luglio 2015 - Vince la dislessia, per la Maturità gira un video che mostra alla gente come una persona dislessica leggerebbe una frase e lo mette su Youtube. Questa è la storia di Aurora Merlo, diplomata quest’anno a un istituto professionale con un indirizzo in produzioni cinematografiche. Aurora ha chiesto a negozianti e residenti di Vanzaghello di leggere un pensiero di Walt Disney («È molto divertente fare l’impossibile») e in rete è già un boom di visualizzazioni (oltre mille).

Aurora, come ti è venuta questa idea? «Dopo alcune ricerche, ho scoperto che Walt Disney era dislessico; così ho scritto la tesina su di lui e ho girato un video su questo argomento, utilizzando una sua frase e riempiendola degli errori più comuni per un dislessico».

E qual è stata la reazione? «Inizialmente un po’ di stupore, ma tutti hanno accettato di buon grado. Per me la scuola non è stato un cammino fluido. Ricordo che in prima elementare ho preso una nota perché non sapevo leggere! Poi in un’altra scuola una maestra faceva le gare delle tabelline ed io ero sempre l’unica a ricevere la medaglia nera. Io però non mi sono mai sentita diversa. Certo, ci sono stati momenti di sconforto in cui mi domandavo perché fosse capitato a me, ma duravano poco! Da una parte essere dislessici ha i suoi vantaggi: si è più creativi».

Quali sono le principali difficoltà che deve affrontare una persona dislessica? «Ci sono tanti livelli di dislessia; io per esempio, faccio fatica a leggere: sembra che le lettere si mischino! E poi anche fare i conti risulta difficile. Una persona specializzata aiuta a capire dove sia l’errore. In secondo luogo, nella scrittura aiuta usare un computer. Altra difficoltà è la distrazione: basta un profumo per viaggiare con la mente! Poi pian piano si impara a controllarla».

Secondo te, cosa manca in Italia per supportare le persone dislessiche? «Credo che non ci sia un aiuto effettivo. Ritengo che siano i dislessici a dover mettere in campo azioni per dare una mano agli altri, perché vivono la questione in prima persona. E poi di dislessia non se ne parla abbastanza: in pochi sanno di cosa si tratta e forse a causa della poca conoscenza, un po’ spaventa. Si dovrebbero fare più corsi nelle scuole che spieghino cosa sia la dislessia e come comportarsi. Tutti dovrebbero conoscere di cosa si tratta, parlandone in modo semplice e diretto. Con la conoscenza, molti problemi svaniscono. Il messaggio deve arrivare a tutti, anche ai bambini. Per questo il mio sogno è di realizzare un cartone animato, magari adattato a diverse fasce di età».

Tu hai appena preso la Maturità. Cosa cambieresti nell’esame di Stato? «Per me le materie dovrebbero essere suddivise nell’arco di più giorni, in modo che uno studente possa concentrarsi di volta in volta su una sola materia». 

di Sara Riboldi