Da un lato i tanti inviti a differenziare i rifiuti, la tariffa puntuale, le serate pubbliche in cui si spiega cosa va nel sacco grigio con il tag e cosa no. E poi ancora i premi ai Comuni “ricicloni“. Dall’altro il menefreghismo, la considerazione che l’ambiente e il bene comune valgono meno di zero. Inquino, dunque sono. Basta una zona periferica e senza illuminazione per scaricare tutto lo scaricabile: come nel tratto finale di via Salmoiraghi; ma anche in via Domenico Cimarosa lo spettacolo è degno di attenzione. Sempre nell’Oltrestazione. C’è un’area verde, un piccolo parco pubblico compreso fra le vie San Bernardino e Cimarosa, appunto. Proprio alla base del cartello del "regolamento per l’uso delle aree verdi cittadine", troviamo un bel nugolo di sacche con marchi della grande distribuzione riempiti di rifiuti: carta, vetro, plastica. Tutti insieme appassionatamente. Accompagnati da un paio di bei sacchetti neri ben ripieni di immondizia. Il tutto abbandonato fra il marciapiede e il prato, a dare il benvenuto a chi ha deciso di fare una passeggiatina un quel parchetto, un fazzolettino di verde che andrebbe tutelato, e invece. E poi, a pochi metri di distanza, un secondo cumulo di immondizie: cartoni, sacchetti di plastica, imballaggi di uova. E un terzo ammasso di sacchi. Non c’è due senza tre.
Silvia Vignati