GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Dipinti e libri, il tesoro custodito dalle suore

Fra le mura di palazzo Melzi dell’Ordine Canossiano una pinacoteca con 260 opere d’arte, per la prima volta recensite e catalogate

di Giovanni Chiodini

C’è un angolo, in città, che raccoglie un patrimonio artistico di notevole importanza e valore, fatto di dipinti, quadri e libri. È il palazzo Melzi, da 170 anni sede dell’istituto delle Madri Canossiane. Che fa il paio con il palazzo Pusterla di Tradate, appartenuto alla stessa famiglia, dove anche lì operano le Canossiane. A questi due scrigni che custodiscono dipinti e tele di pregio è dedicato il volume “Dai Pusterla ai Melzi, il palazzo di Tradate e la quadreria di Legnano“ edito dall’istituto Canossiano Barbara Melzi per il 170° di fondazione della Casa di Legnano avvenuta nel 1850.

Il volume è stato curato dallo storico abbiatense Mario Comincini. Contiene i contributi dello stesso Comincini per la sezione storica, di Federico Cavalieri e Paolo Vanoli per la sezione artistica, e di Alessandra Kluzer per la sezione architettonica. Un volume di 240 pagine con 260 immagini a colori che è messo a disposizione di chiunque voglia approfondirne le conoscenze. Il suo pdf può essere richiesto gratuitamente all’indirizzo di posta elettronica: daipusterlaaimelzi@libero.it.

Gli autori ricostruiscono le vicende che portarono all’edificazione del palazzo Pusterla di Tradate negli ultimi due decenni del Seicento per iniziativa del senatore Fabrizio Luigi Pusterla, discendente di una delle più antiche famiglie nobili milanesi. La ricerca d’archivio, condotta su materiale totalmente inedito, ha permesso di stabilire che le decorazioni interne ad affresco (nella galleria superiore e ambienti annessi, nonché nella cappella), furono realizzate da Andrea Lanzani e da Bernardo Racchetti negli anni 1690-1691; che la galleria dei ritratti su tela della famiglia di Fabrizio Luigi, giunta fino a noi in parte, fu commissionata a Giacinto Santagostino; che la campagna decorativa fu seguita dal canonico Giuseppe Vismara, già scultore del Duomo di Milano e medaglista, che per il palazzo realizzò alcuni bassorilievi ora collocati al Museo Civico di Legnano. Un patrimonio artistico, quello dei Pusterla poi passato ai Melzi, che è andato incrementandosi nel tempo per i matrimoni dai Recalcati e dai Salazar e l’acquisizione di numerosi dipinti. Questo patrimonio consiste in una sessantina di opere dal Cinquecento all’Ottocento, custodite nelle Case canossiane di Legnano e Tradate. Sono tutte opere di soggetto sacro. Opere uniche, molte di autore incerto, come la grande tela “San Francesco riceve le stimmate“, una “Annunciata“ dipinta su tavola. Interessante anche la tela di una santa francescana che si vorrebbe sia Santa Margherita di Cortona, anche se il cane che solitamente l’accompagna in questa tela non si vede (a meno che sia celato sotto il saio nella parte bassa della tela che non è ben conservata). È certamente attribuibile al Legnanino la “Sacra famiglia con Angelo che porge i simboli della passione“. Si sono ricostruite anche le vicende che portarono al passaggio del palazzo ai Melzi e quindi alla loro ultima discendente Barbara, canossiana e fondatrice della Casa di Legnano.

Un inventario di tutto il patrimonio artistico e libraio, nonché delle iscrizioni presenti nel palazzo di Tradate, era già stato preparato da Barbara Melzi nei primi anni dopo l’apertura della casa. "Le case di Legnano e Tradate recano ancora profonda l’impronta della loro fondatrice. Questi palazzi sono un patrimonio di fede, di cultura e di umanità che questo libro fa conoscere in tutto il suo valore etico ed estetico. Storie di uomini che seppero esprimersi anche attraverso le arti figurative, con la bellezza che sa appagare gli occhi e arricchire la fede", commentano la madri dell’istituto.