Legnano, dipendenti Emerson in corteo per salvare il posto di lavoro

In 200 hanno sfilato per le vie della città per poi incontrare il sindaco, Lorenzo Radice: fronte comune per impedire la delocalizzazione e la chiusura entro fine anno del polo produttivo

Il corteo dei lavoratori Emerson nel centro di Legnano

Il corteo dei lavoratori Emerson nel centro di Legnano

Legnano (Milano) - Lavoratori Emerson in corteo questa mattina a Legnano per manifestare contro l’annunciata delocalizzazione della produzione dall’azienda di Rescaldina, nota anche come ex Raimondi, verso poli alternativi in Malesia e in Germania, un’evenienza che lascerebbe senza lavoro 150 persone tra dipendenti diretti dell’azienda e altri lavoratori attualmente impegnati in funzioni direttamente collegate.

Poco dopo le 9 e 30 di questa mattina 200 lavoratori dell'azienda di Rescaldina e di altre aziende della zona hanno attraversato la città, da piazza Monumento a piazza San Magno, in un corteo tanto ordinato quanto rumoroso. Una volta arrivati in piazza San Magno fin sotto le finestre del Comune di Legnano, e dopo essere stati accolti dal sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, e da quello di Rescaldina, Gilles Ielo, alcuni rappresentanti hanno infine preso posto nella sala degli Stemmi per un confronto con i rappresentanti politici del territorio che si è protratto fin oltre mezzogiorno.

Un faccia a faccia che è andato oltre lo strettamente formale, come spesso capita in queste occasioni, e che si è concluso con la consapevolezza che lavoratori, sindacati e rappresentanti politici del territorio devono impegnarsi in un percorso comune che possa scongiurare l’ennesimo tentativo di impoverire il territorio anche dal punto di vista del contesto sociale, trasferendo altrove produzione e competenze: a margine del confronto, infatti, è apparso chiaro che per i convenuti la scelta di sacrificare l’azienda di Rescaldina sia dettata più dalla strategia, oltre che da possibili errori manageriali negli ultimi anni, che dalla effettiva, assoluta necessità di delocalizzare. Intanto una nuova manifestazione è stata fissata per lunedì prossimo, quando i lavoratori raggiungeranno la sede di Confindustria AltoMilanese dove è previsto un altro incontro interlocutorio.