Coronavirus, anche i libri in quarantena

Le biblioteche si preparano a riaprire le porte. Tutte hanno adottato dei protocolli di sicurezza

Biblioteca (Studiosally)

Biblioteca (Studiosally)

Abbiategrasso (Milano), 14 maggio 2020 - Prenotazioni via telefono, ingressi contingentati nelle sale studio come tra gli scaffali e… libri "in quarantena". Anche le biblioteche si preparano a tornare alla (quasi) normalità. Ma con gli accorgimenti del caso per garantire la sicurezza di utenti e operatori. Uno su tutti: la quarantena obbligatoria per i libri prestati e riconsegnati, che con tutta probabilità resteranno "fermi" almeno 72 ore (il protocollo, basato sugli studi effettuati fino a ora, è ancora in fase di definizione) prima di tornare disponibili sugli scaffali. Lo scopo è quello di non rischiare la diffusione del virus, che sulle superfici inerti sopravvive solo per un certo periodo di tempo. Lo ha spiegato Federico Scarioni, responsabile organizzativo della la Fondazione per Leggere, che fornisce servizi a 63 biblioteche comunali del territorio.

"Proviamo a ripartire il prima possibile – ha commentato il presidente della Fondazione, Gianfranco Accomando –. Da settimana prossima dovrebbero riaprire tutte le biblioteche: speriamo di poter consegnare quanto prima tutte le novità che abbiamo acquistato in questo periodo". Tra queste ci sarà anche "#iostoacasaaleggereepoi?", un instant book appena edito dalla Fondazione dove si racconta la lettura ai tempi del Covid 19. Ma anche il suo futuro, imprescindibilmente legato al digitale. Basti pensare che tra gennaio e aprile gli accessi alla biblioteca online sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma hanno riscosso un buon successo anche le video-letture organizzate dalle varie biblioteche e lo sfogliatore online delle riviste. «Le modalità di accesso cambieranno – ha aggiunto Accomando – stiamo già investendo molto su e-book, tutorial e webinar (seminari interattivi, ndr) ma lo stress test di questo periodo ci ha dato qualche indicazione per il domani: la biblioteca sarà sempre di più un mix tra quello che è stata tradizionalmente e una porta d’accesso ai servizi digitali". Un esempio? La prima "Summer school biblioteconomica" interamente digitale lanciata martedì per formare i bibliotecari ha già esaurito i posti disponibili.