
Consiglio comunale aperto in Franco Tosi
Legnano, 7 febbraio 20015 - Ha preso il via il Consiglio comunale aperto che si svolge all'interno della Franco Tosi Meccanica. L'azienda di turbine che ha sede in piazza Monumento sta attraversando il momento più buio della propria storia e proprio per questo il sindaco e tutte le forze politiche presenti nel Consiglio comunale di Legnano hanno chiamato a raccolta associazioni, sindacati, istituzioni politiche, lavoratori e cittadini di tutta la città, del territorio, ma anche di Regione e Governo. Di seguito tutti gli aggiornamenti della seduta.
"Questo luogo è una cattedrale laica del lavoro. La politica non è lontana dalla gente. Ringrazio tutti gli operai della Tosi che stanno lavorando in stazione, stanno lavorando per la città. E’ un segno molto importante della loro volontà di continuare, andare avanti e lavorare per la loro dignità e il territorio": ha sottolineato il sindaco Alberto Centinaio in apertura di lavori.
"A noi interessa che nessuno possa pensare di usare la Franco Tosi per scopi che vadano oltre un serio progetto industriale che contribuisca al benessere del nostro territorio. L’obiettivo prioritario di questa Amministrazione è mantenere l’area a indirizzo produttivo. Bisogna salvaguardare posti di lavoro e puntare sul fatto che la fabbrica produca negli attuali stabilimenti. La Franco Tosi appartiene a Legnano" ha continuato il sindaco.
Il sindacalista Giuseppe Oliva, in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil: "La Tosi non è solo un’azienda che dà lavoro a 360 dipendenti, ma è forse l’ultima azienda simbolo del territorio e il fatto di riuscire a salvarla sarebbe un bene per tutto il territorio perché darebbe speranza anche a chi non vi lavora".
Mirco Rota della Fiom Cgil regionale tuona: "Non siamo disponibili a fare accordi con chi vuole andare via da Legnano e con chi non ha intenzione di prendere tutti i lavoratori, utilizzando certo anche gli ammortizzatori sociali". Gli fanno eco Vittorio Sarti della Uilm ed Ermanno Cova della Fim: "Le offerte attuali sono insufficienti, serve continuità aziendale con un piano industriale credibile".
"Se non si trova una soluzione tutti perdiamo la faccia. Vediamo chi fra le aziende ci mette la faccia e noi gli daremo una mano" afferma l'assessore regionale Massimo Garavaglia.