Cristiana Mariani
Cronaca

"Non faremo accordi con chi non assume tutti i dipendenti": la diretta web del Consiglio aperto in Tosi

Per una mattina il Consiglio comunale di Legnano si è trasferito all'interno della storica fabbrica di turbine di piazza Monumento: l'obiettivo è quello di puntare l'attenzione di tutti, istituzioni politiche ai più alti livelli nazionali comprese, sul destino della'azienda

Consiglio comunale aperto in Franco Tosi

Legnano, 7 febbraio 20015 - Ha preso il via il Consiglio comunale aperto che si svolge all'interno della Franco Tosi Meccanica. L'azienda di turbine che ha sede in piazza Monumento sta attraversando il momento più buio della propria storia e proprio per questo il sindaco e tutte le forze politiche presenti nel Consiglio comunale di Legnano hanno chiamato a raccolta associazioni, sindacati, istituzioni politiche, lavoratori e cittadini di tutta la città, del territorio, ma anche di Regione e Governo. Di seguito tutti gli aggiornamenti della seduta.

"Questo luogo è una cattedrale laica del lavoro. La politica non è lontana dalla gente. Ringrazio tutti gli operai della Tosi che stanno lavorando in stazione, stanno lavorando per la città. E’ un segno molto importante della loro volontà di continuare, andare avanti e lavorare per la loro dignità e il territorio": ha sottolineato il sindaco Alberto Centinaio in apertura di lavori.

"A noi interessa che nessuno possa pensare di usare la Franco Tosi per scopi che vadano oltre un serio progetto industriale che contribuisca al benessere del nostro territorio. L’obiettivo prioritario di questa Amministrazione è mantenere l’area a indirizzo produttivo. Bisogna salvaguardare posti di lavoro e puntare sul fatto che la fabbrica produca negli attuali stabilimenti. La Franco Tosi appartiene a Legnano" ha continuato il sindaco.

Il sindacalista Giuseppe Oliva, in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil: "La Tosi non è solo un’azienda che dà lavoro a 360 dipendenti, ma è forse l’ultima azienda simbolo del territorio e il fatto di riuscire a salvarla sarebbe un bene per tutto il territorio perché darebbe speranza anche a chi non vi lavora". 

Mirco Rota della Fiom Cgil regionale tuona: "Non siamo disponibili a fare accordi con chi vuole andare via da Legnano e con chi non ha intenzione di prendere tutti i lavoratori, utilizzando certo anche gli ammortizzatori sociali". Gli fanno eco Vittorio Sarti della Uilm ed Ermanno Cova della Fim: "Le offerte attuali sono insufficienti, serve continuità aziendale con un piano industriale credibile".

"Se non si trova una soluzione tutti perdiamo la faccia. Vediamo chi fra le aziende ci mette la faccia e noi gli daremo una mano" afferma l'assessore regionale Massimo Garavaglia.

"Non c’è molto da auspicare, ma bisogna prendere atto del fatto che questa azienda ha le prospettive future. Le condizioni per un piano industriale ci sono di sicuro.  Servirebbe un imprenditore con un po’ di orgoglio della storia passata, ma la voglia di fare per il futuro" sostiene Gian Angelo Mainini, presidente di Confindustria Alto Milanese.
 
Particolarmente applaudito l'intervento del consigliere regionale Stefano Buffagni: "Il Governo è stato il grande assente in questa vicenda. Se fra due anni l’imprenditore che si sarà aggiudicato la Franco Tosi se ne andasse da Legnano, ci troveremmo con un’area che potrebbe anche subire variazione di destinazione. A quel punto a pagare il conto sarebbero solo i lavoratori. Mi auguro che nella scelta ci sia al primo posto la salvaguardia dei posti di lavoro. Spostando la fabbrica si depaupererebbe il territorio"
 
Il Consiglio ha poi votato e approvato la mozione condivisa che  dà mandato a sindaco e Giunta di intraprendere ogni azione per ottenere gli ammortizzatori sociali necessari e il rilancio della Tosi anche attraverso produzioni innovative. Coninvolgendo anche realtà come sindacati, Euroimpresa e Governo. Si impegna inoltre l'Amministrazione a impegnarsi per chiedere al Governo l'inserimento della fabbrica all'interno dell'elenco per il fondo salva-imprese