CRISTIANA MARIANI
Cronaca

Legnano, dopo 64 anni chiude la storica cartoleria Cremonesi

Il negozio di corso Garibaldi cessa l'attività: "Il mondo è cambiato"

Paolo Cavallari, della cartoleria Cremonesi

Legnano (Milano), 19 giugno 2019 - Un simbolo. Un simbolo di una città, ma anche di un mondo che in effetti sta iniziando a spegnersi. Non che quel mondo non esista più, ma sicuramente è parte di una realtà differente rispetto a quella più diffusa nel mondo moderno. La cartoleria Cremonesi di corso Garibaldi il 31 luglio chiuderà definitivamente. Questo significa che al loro rientro dalle vacane estive molti legnanesi, ma anche numerosi appassionati di articoli di nicchia provenienti da altri Comuni della zona, non troveranno più lo storico negozio aperto. Cremonesi chiuderà definitivamente dopo 64 anni di attività. Una vita, in pratica. Anzi, quattro vite. Quelle di papà Tullio, mamma Pinuccia e dei fratelli Nicola e Paolo. Quattro teste, quattro cuori che si sono uniti e hanno preso una decisione non semplice. "Chiudiamo perché è cambiato il mondo e quindi ci adeguiamo - spiegano i fratelli Nicola e Paolo Cavallari -. La sofferenza del piccolo commercio è una condizione nota, il problema principale è però rappresentato dalla mancanza di prospettive future. Siamo alla terza generazione, la quarta non ha intenzione di continuare. Abbiamo considerato anche questo aspetto”.

Il commercio online, quello nei grandi centri, ma non solo. “Anche le abitudini dei consumatori sono diverse rispetto al passato - commentano -. Decenni fa c’erano la Franco Tosi e le grandi aziende che davano lavoro a migliaia di persone, le quali rimanevano sul territorio e facevano acquisti qui. Oggi la situazione è cambiata: in molti abitano qui, ma lavorano a Milano o in zone vicine alla grande città e preferiscono utilizzare i pochi minuti liberi per comprare in luoghi comodi magari quando sono in pausa dal lavoro o quando hanno appena finito”. Cremonesi è un marchio storico, riconosciuto e riconoscibile. Un marchio che ha vissuto il massimo splendore insieme alla città di Legnano. “I più belli sono stati gli anni Sessanta e Settanta - ricorda mamma Pinuccia -. Il negozio era il punto di riferimento di tutto quello che serviva, c’erano anche rapporti e amicizia con i clienti. Rapporti che sono rimasti, ma oggi c’è la nicchia mentre prima c’era la massa”. Ricordi. Tanti ricordi dietro a quel bancone li ha anche papà Tullio: “Nel 1999 abbiamo rifatto il negozio, quello è stato un altro momento florido. È stato bello”. Poi dal 2008 ecco la crisi. E dopo il 31 luglio cosa succederà? “Meglio non pensarci, vedremo dopo” affermano i due fratelli Nicola e Paolo. Di certo a Legnano mancherà qualcosa".