CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Esplosione di Cantalupo, nessun colpevole per la morte di Virginia Bollati

A Cerro Maggiore nel novembre 2015 una palazzina saltò per aria a causa della rottura di un tubo del gas. Condanne azzerate per due operai e il responsabile del cantiere

La palazzina esplosa per la fuga di gas in via Risorgimento a Cerro Maggiore
La palazzina esplosa per la fuga di gas in via Risorgimento a Cerro Maggiore

Cerro Maggiore (Milano) – Nessun colpevole per la morte di Virginia Bollati nella terribile esplosione di Cantalupo avvenuta a novembre di 8 anni fa. Sono state azzerate le tre condanne a un anno e due mesi, con la sospensione condizionale della pena, per omicidio colposo e lesioni colpose a carico di due operai e del responsabile di sicurezza di cantiere all’epoca dipendenti della Semit, la ditta cui erano stati affidati in subappalto i lavori per la posa della fibra ottica.

Oggi i giudici della quinta Corte d’Appello di Milano hanno deciso di cancellare le condanne in primo grado che erano state emesse dal tribunale di Busto Arsizio. I giudici avevano evidenziato il nesso causale tra i tre imputati e il parziale crollo di una palazzina in via Risorgimento che costò la vita alla condomina. Gli operai erano stati accusati della rottura della conduttura del gas provocata da un errore durante gli scavi durante la posa dei cavi per la rete ultraveloce. Oggi la Corte d’Appello li ha prosciolti "perché il fatto non sussiste". La morte di Virgina Bollati rimane quindi senza colpevoli e per la giustizia è stata soltanto una tragica fatalità.

Era il pomeriggio dell’11 novembre 2015 quando un’abitazione in via Risorgimento a Cantalupo saltò in aria scaraventando pezzi ovunque. Sotto le macerie l’ottantenne Virginia Bollati, mentre altre due persone furono ferite. All’inizio della fase istruttoria dell’inchiesta ci furono una quindicina di indagati. La strada di fronte alla casa nella zona del prato era stata interessata dai lavori di posa della fibra ottica tramite una ditta in subappalto. Per un errore venne rotto un tubo della rete del metano con tanto di fuga di gas, ma senza alcun ordine di evacuazione delle abitazioni circostanti. Poi l’esplosione a pochi metri dalla casa della vittima. Parte della frazione rimase per giorni senza gas e fu deviata anche la viabilità in zona al confine con la frazione nervianese di Sant’Ilario. Una tragedia che sconvolse tutti e che ora non ha colpevoli.