
Alberto Buratti del ristorante Koinè a Legnano
Legnano (Milano), 28 ottobre 2020 - Venite al ristorante e siccome la cucina è aperta solamente per chi soggiorna nell’hotel, la camera la offriamo noi: è questa la soluzione che il ristorante Koinè e l’annesso "Boutique hotel Legnano" hanno trovato per provare ad andare oltre l’ennesimo decreto e le difficoltà che le nuove limitazioni possono trovare. Uno sforzo di inventiva e un modo per guardare oltre le difficoltà che non vuole essere un’elusione delle regole in essere. Tutt’altro : "È l’ultima cosa che vorremmo – spiega lo chef del Koinè di via Corridoni, Alberto Buratti – anche perché da quando la pandemia è iniziata siamo sempre stati attenti a calibrare la nostra attività in modo da rispondere a tutte le richieste che le normative ci imponevano e ci impongono ancora. Siamo ben consapevoli del momento che stiamo vivendo. Detto questo, il nostro è un hotel ristorante e questo ci permetterebbe già di tenere aperta la cucina per i nostri clienti: quando è uscito il decreto, la stessa notte, io i miei soci abbiamo pensato di inventarci qualcosa che potesse andare incontro alle esigenze della nostra clientela, attuale e futura. A questo punto abbiamo invertito i fattori: abbiamo pensato che sarebbe stata una buona idea permettere ai clienti di continuare ad apprezzare la nostra cucina, offrendo loro la camera per la notte".
Nella sostanza succede che chi vuole cenare al Koinè lo potrà fare... dormendo poi a costo zero nella camera al piano superiore della stessa struttura: effettuata la registrazione all’hotel potrà dunque sedersi al tavolo - unica richiesta è che si tratti almeno di una coppia – senza infrangere alcuna nuova regola, in un ambiente dove i tavoli sono già ampiamente distanziati l’uno dall’altro. E la novità pare essere stata da subito gradita: "Ieri (la notte di lunedì, ndr) abbiamo già avuto dei clienti – racconta ancora Buratti – che avevano da subito apprezzato l’idea comunicata attraverso i nostri canali social e che hanno subito prenotato, cenando e pernottando da noi. È un’idea che applicheremo per il mese di validità del decreto: poi vedremo come andranno le cose e se si potrà tornare a qualcosa di più simile alla normalità". Comunque vada, così come hanno dimostrato tante altre realtà del territorio anche nei giorni scorsi con iniziative simili, sarà difficile sostenere che il settore della ristorazione e dell’ospitalità sia rimasto, pur nelle difficoltà, con le mani in mano in attesa di un indispensabile sostegno, quello sì, ancora incerto.