centro sanità
Busto Garolfo, 28 settembre 2020 - La riapertura delle attività dopo il lockdown, la scorsa estate, non è coincisa con un’attenuazione dei disagi per gli utenti che fanno riferimento agli ambulatori di Medicina generale al Centro sanitario di Busto Garolfo. La cittadella della salute nata nel 2015 dopo la parziale chiusura di alcuni servizi gestiti dall’Ospedale di Legnano, raggruppa 5 dei 7 studi medici prima sparsi sul territorio di Busto. Il poliambulatorio al 1° piano della struttura di via ventiquattro maggio, prima dell’emergenza Covid, era un viavai di pazienti gestito da due segretarie addette alla prenotazione telefonica delle visite a all’organizzazione dei flussi di pazienti. L’epidemia ha ribaltato le carte blindando la struttura con uno strettissimo protocollo che aveva ridotto al minimo il transito di assistiti.
La riapertura delle attività a maggio non è andata di pari passo con l’allentamento delle prescrizioni di accesso al Centro sanitario. Gli utenti, ancora oggi, invitati a passare dal centralino per un appuntamento col medico, sono costretti a trascorrere oltre un’ora al telefono prima di trovare la linea libera mentre gli accessi avvengono con il contagocce.Anche il sistema di rilascio delle ricette alle farmacie sta generando problemi, alcune prescrizioni inviate telematicamente non pervengono celermente creando disagi soprattutto all’utenza non più giovane. A questo si aggiunge la mancata nomina del medico in sostituzione di Sartorelli in pensione da dicembre che sta appesantendo il lavoro dei colleghi che hanno quasi raggiunto il tetto massimo di assistiti. Un disagio che rischia di aggravarsi con l’inverno e soprattutto con i rischi di un ritorno dei contagi. Gli utenti chiedono uno snellimento nelle prenotazioni delle visite e nella gestione delle prescrizioni.