Attentato Barcellona, Legnano ricorda Bruno Gulotta

Un anno fa la strage: la città ricorda l'eroe della Rambla

Nella foto Bruno Gulotta con la compagna Martina Sacchi

Nella foto Bruno Gulotta con la compagna Martina Sacchi

Legnano (Milano), 17 agosto 2018 - Esattamente un anno fa Legnano diventava il simbolo dell’Italia ferita al cuore. A Barcellona, sulla Rambla, moriva Bruno Gulotta, 35 anni, ingegnere, tra le 16 vittime del terribile attentato messo in atto dai terroristi a Barcellona. Oggi la città celebra il primo anniversario di quella tragedia fuori da ogni portata. La città celebra il suo eroe, morto per salvare i due figli, Aria e Alessandro, dalla follia dell’odio integralista.

Bruno in quel momento era in vacanza con la sua famiglia: Martina, la giovane compagna, e i suoi due bambini. In una frazione di secondo il trentacinquenne si è reso conto del pericolo incombente. Di quel furgone che sembrava impazzito e era invece guidato da una logica omicida che puntava verso i suoi bambini. Aria, la piccola, ancora nel passeggino. È quel passeggino che Gulotta ha spinto via, verso la compagna, salvando così la vita della sua bimba. E sacrificando la propria. Mentre le ore passavano, l’Europa piangeva. Poi la notizia che Legnano non avrebbe mai voluto sentire: tra le vittime c’era uno dei suoi figli. "La morte sulla Rambla di Bruno Gulotta, un padre che lavorava per il bene proprio e dei suoi cari, ci insegna che il male, anche se può sembrarci lontano, riesce a colpire anche vicino a noi", ha sottolineato alcuni giorno fa il sindaco di Legnano Gianbattista Fratus. La città è ancora profondamente segnata.

Oggi i colleghi di Gulotta, responsabile marketing di Tom’s Hardware, pubblicheranno sul sito della società un lungo articolo dedicato al ricordo del trentacinquenne. Gli stessi colleghi, insieme ad alcuni legnanesi, hanno dato vita alla Fondazione Bruno Gulotta, attraverso la quale sono stati raccolti 230 mila euro per sostenere economicamente la compagna di Gulotta e soprattutto i suoi figli. In un anno la Fondazione ha organizzato alcuni eventi per raccogliere fondi. Oggi potrebbero essere resi noti nuovi eventi sempre destinati alla raccolta di finanziamenti per garantire un futuro ai bambini di Bruno. "Non dimentichiamoci di Bruno: il ricordo degli innocenti è un’arma, incruenta, per contrastare la cultura della violenza e il fanatismo", ha sottolineato Fratus. E certo Legnano non lo farà mai.