GRAZIANO MASPERI
Cronaca

Tempesta a Cuggiono, tetti scoperchiati: "Ho avuto paura"

La testimonianza di un giovane che si è trovato nel bel mezzo di una "bomba d'acqua" che nella tarda serata di giovedì ha colpito il Magentino, fra Boffalora e Cuggiono

Acquazzone in città

CUGGIONO (Milano), 27 luglio 2018 - UNA VERA bomba d’acqua ha colpito la zona di Cuggiono nella notte tra giovedì e venerdì. Allagamenti, interventi a ripetizione dei vigili del fuoco, danni alle abitazioni. Solo per fortuna non è successo nulla a chi, in quel momento, è stato sorpreso dal nubifragio. Ma ci è mancato davvero poco. La testimonianza di Roberto Mainini di Cuggiono, mette i brividi. Giovedi sera aveva corso a Boffalora sopra Ticino una gara podistica insieme ad altre 1.300 persone. Il clima era decisamente estivo, caldissimo, e nulla lasciava presagire quello che stava per succedere. Finito tutto e trascorso un po’ di tempo con gli amici, Mainini ha lasciato Boffalora in auto per dirigersi verso casa, a Castelletto di Cuggiono. Ed è stato l’inferno. In diverse abitazioni si sono registrati degli allagamenti, oltre a qualche tetto scoperchiato. «AVEVO entrambi i finestrini abbassati perché il clima era afoso - racconta -. Giunto a Casate, appena dopo Bernate Ticino, in una frazione di secondo mi sono trovato sotto un acquazzone tanto che nel tempo di sollevare i finestrini elettrici mi si sono bagnati i sedili, situazione mai vissuta prima. Mi è sembrato di entrare in un tunnel di un autolavaggio». Mainini ha poi proseguito verso Cuggiono e la situazione ha continuato a peggiorare sempre di più. Dall’acquazzone, forte ma non tale da incutere timore, è piombata sulle strade tanta acqua da trasformarle in torrenti azzerando la visibilità. Un pericolo per chi si trovava in strada. 

Il cuggionese racconta che passando da Villa Annoni i tergicristalli non riuscivano a garantire visibilità e, oltre alla pioggia, al semaforo nella zona della piscina ha iniziato a grandinare forte. «Ho avuto paura che si frantumasse il tettuccio di vetro della Golf - continua -. Tra la piscina di Cuggiono e Castelletto c’era la strada allagata. Cercavo di non fermarmi perché avevo paura di essere tamponato da altre auto, ma avevo anche paura di trovare un ciclista, motociclista o pedone sul ciglio della strada e di non riuscire a vederlo. Ho però proseguito, perché se mi fossi fermato non sarei più riuscito a ripartire. Ho rischiato in diverse occasioni di andare a finire nel fosso. La mia auto sembrava un motoscafo da gara, passavo in mezzo all’acqua come se stessi fendendo il mare o un lago. E' stato qualcosa di davvero incredibile».