Biblioteca nel parco a Legnano, sì a sorpresa di Marazzini: "Non è una colata di cemento"

La voce storica della sinistra sta con il sindaco leghista Gianbattista Fratus

Giuseppe Marazzini

Giuseppe Marazzini

Legnano (Milano), 21 marzo 2018 - "La biblioteca? Centinaio ci ha provato, prima con il pastrocchio della ex fonderie Tosi, esperienza finita molto male, poi con il sogno della biblioteca nella ex manifattura di Legnano, ed infine ripiegando sull’ex tribunale. In cinque anni non ha risolto nulla". L’ex consigliere Giuseppe Marazzini si svincola dalla raccolta firme del comitato "Biblioteca sì, sprechi no!" e lo fa attaccando parte della minoranza attuale, che sulla questione della nuova biblioteca sa facendo una battaglia politica. «È la stessa gente che ha avuto una infausta esperienza politica che si è messa in moto per ostacolare la costruzione della nuova biblioteca nel parco Falcone-Borsellino» cavalcando l’argomento dopo aver perso il sindaco». 

Marazzini poi entra nei dettagli: «L’area sulla quale deve sorgere la biblioteca non è un parco, ma un giardino pubblico. Se si utilizzasse una minima percentuale di quel terreno per realizzare la biblioteca della città, io non vedo nessun «crimine» ambientale e nessuna distruzione del verde a scapito dei bambini«. Marazzini spiega che il vero crimine ambientale sarebbe quello di costruire la pista per il Palio sull’isola dietro al castello visconteo. Tornando alla biblioteca, lo stesso Marazzini auspica rapidità: «La nuova biblioteca deve essere pronta nel più breve tempo possibile, da troppo la si aspetta e Fratus durante la campagna elettorale l’ha promessa entro la fine del suo mandato: mettiamolo alla prova. Ma non deve essere un deposito di libri, ma una biblioteca moderna in una localizzazione che possa diventare un luogo di incontro al centro della città».

Uno sguardo all’ex tribunale: «L’alternativa dell’ex tribunale non è fattibile. La superficie pubblica prevista nelle ex fonderie Tosi doveva essere di circa 3 mila metri quadrati; nell’ex tribunale sarebbe la metà, con l’aggiunta di costi energetici elevati. Paradossalmente, il comitato promotore «biblioteca sì sprechi no» è costituito da consiglieri comunali rappresentanti forze politiche che fino a pochi mesi fa governavano la città, Pd ed Insieme per Legnano, quelli insomma che la biblioteca non l’hanno saputa fare e che ora si ergono a strenui difensori di quei duemila metri quadrati dell’area verde. Sono liberi di farlo, ma presentarsi quali difensori del suolo e dell’ambiente quando questo ruolo non lo si è mai esercitato fattivamente, è strumentale. Inoltre quando si trattò di difendere 280mila metri quadrati di suolo agricolo per impedire l’insediamento Ikea, per mesi e mesi quelle stesse forze politiche si schierarono contro chi il suolo lo ha difeso veramente».