REDAZIONE LEGNANO

"Dal mio ex ricevo 150 euro per il figlio, ma un'udienza con l'avvocato è costata 5mila"

Lo sfogo di un'infermiera rimasta sola con un figlio da mantenere e un mutuo da pagare: "Sproporzione eccessiva" di DAVIDE GERVASI

Soldi (Ansa)

Legnano, 2 marzo 2016 - Se è vero che sono tanti i padri separati alle prese con il pagamento di assegni di mantenimento tali da ridurre loro sul lastrico (emblematico un caso a Parabiago dove un uomo viveva su una panchina al parco per ottemperare alle disposizioni del giudice sugli alimenti), è altrettanto vero che esistono esempi completamente opposti. Eclatante è il caso di questi giorni di una mamma 40enne di Legnano, di professione infermiera e con un mutuo sulle spalle, che per il mantenimento del loro figlio riceverà dall'ex compagno, con cui ha convissuto per dieci anni, un assegno mensile pari a 150 euro. E per la parcella del proprio avvocato dovrà invece pagare più di 5mila euro. È tanta la sua amarezza perchè mai avrebbe immaginato a un simile epilogo giudiziario: "Più che arrabbiata sono davvero delusa e amareggiata - racconta la donna, documenti alla mano -. Credo che ci sia una sproporzione inaccettabile tra quanto riconosciuto per gli alimenti e quanto invece mi tocca pagare al mio legale, con studio a Legnano. Mi sembra tutto così ingiusto: il tribunale di Busto Arsizio ha stabilito che il mio ex convivente, che svolge il lavoro di guardia giurata, dovrà versare per gli alimenti di nostro figlio solo 150 euro al mese, più spese straordinarie (mediche e sportive e scolastiche, ndr) che però sono vincolate a una sua decisione: se non accettasse, insomma, pago io. Una cifra, questa, francamente troppo modesta e che non basterebbe neppure per il mantenimento del mio gatto, figuriamoci per un bambino ". Ma oltre al danno la beffa: "Mi hanno insegnato che le decisioni dell'autorità giudiziaria, anche se discutibili, vanno sempre accettate. Ed è quello che ho fatto. Poi però è arrivata la parcella del mio legale, a fronte di una sola udienza: più di 5mila euro, ovvero oltre tre anni di quella esigua somma mensile di alimenti che mi sono stati riconosciuti per la crescita di mio figlio. Un salasso. Sono stata così a Milano a chiedere all'Ordine degli avvocati un parere su quanto mi tocca pagare. La riposta è stata questa: "Le è andata bene signora, a volte si paga anche di più".