ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Ancora un giorno di fuoco L’Italia aiuta Gambarogno

I vigili del fuoco svizzeri impegnati da domenica al confine con il Varesotto. Anche ieri i nostri pompieri in azione con i droni per il monitoraggio notturno

di Rosella Formenti

Hanno lavorato ancora per l’intera giornata i vigili del fuoco svizzeri, un centinaio, impegnati da domenica per spegnere il vasto incendio che in 5 giorni ha inghiottito 200 ettari, nel Gambarogno, al confine con l’Italia. Le fiamme, che sembravano domate, hanno ripreso vigore in alcuni punti, favorite dal vento forte.

Sul versante italiano la situazione è sempre rimasta sotto controllo, a presidiare i vigili del fuoco varesini e i volontari dell’Aib pronti a intervenire, supporto prezioso da giorni quello degli specialisti italiani del nucleo Sapr con l’utilizzo dei droni, in funzione anche di notte, in grado di captare la presenza di focolai nascosti ma potenzialmente pericolosi quando torna il vento. Un servizio dunque prezioso, possibile grazie alla sinergia tra le squadre svizzere – che hanno avuto anche il supporto di due Canadair italiani partiti da Genova – e quelle italiane, una collaborazione fondamentale di fronte a una situazione così difficile come il vasto incendio nel Gambarogno, con le fiamme a poca distanza dal territorio italiano, a lambire l’area montana di Maccagno, con l’Amministrazione comunale locale in stato d’allerta.

A sottolineare il valore della collaborazione transfrontaliera il sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera, che ha sottolineato che "l’Enel ha permesso l’utilizzo dell’acqua del lago Delio per spegnere il fuoco, che sta infuriando nella zona del Gambarogno, evitando ai mezzi di scendere al Lago Maggiore. Sono veramente contento che le attività economiche sul territorio, Enel in prima battuta, abbiano accettato di diventare partner di questa operazione di spegnimento. In questo modo il territorio e il sistema paese aiutano gli svizzeri a spegnere l’incendio quanto prima. Un modo per sentirsi tutti insieme un unicum, senza frontiere".

Anche il Comando della Polizia cantonale ha sottolineato che "la collaborazione transfrontaliera in questo tipo di emergenze è assolutamente positiva e collaudata. Possiamo chiedere in qualsiasi momento uomini e mezzi all’Italia. E naturalmente viceversa". Nel pomeriggio di martedì sono arrivati da Genova i due Canadair e tutti i mezzi impegnati a sganciare lanci d’acqua hanno potuto fare riferimento al bacino italiano del lago Delio.

Sul fronte delle indagini sono stato fermati e interrogati dagli inquirenti elvetici due giovani svizzeri, l’ipotesi è che il rogo sia partito dal fuoco del loro bivacco che pensavano di aver spento del tutto prima di coricarsi. Ieri intanto ancora una giornata impegnativa per i pompieri svizzeri mentre da parte italiana è continuata la collaborazione con gli specialisti del Sapr per il monitoraggio notturno con i droni.