Il restauro delle foreste: via gli alberi stranieri dalla valle del Ticino

Nei boschi saranno tagliati i ciliegi nordamericani e piantati esemplari autoctoni per preservare l’ecosistema

Tra le specie locali si contano pado farnia, cerro, ontano e pioppo nero

Tra le specie locali si contano pado farnia, cerro, ontano e pioppo nero

Robecchetto con Induno (Milano) - I boschi della Valle del Ticino e di alcune zone della Lomellina rappresentano un’eccellenza territoriale, ma sono degradati - soprattutto in certe zone - dalla presenza massiccia di specie esotiche invasive, che incidono negativamente sugli equilibri naturali. Grazie al progetto Arete-Acqua in rete, sostenuto da Consorzi, Università, Legambiente e Fondazione Cariplo, si sono recentemente avviati degli interventi di restauro forestale, con rimozione delle infestanti e rinfoltimenti con piantumazioni di alberi e arbusti autoctoni, allo scopo di ricostituire, per quanto possibile, la vegetazione forestale originaria, caratteristica dell’area.

Uno di questi si sta realizzando al bosco delle Faggiole-Isolone, sulla riva sinistra del Ticino. Si tratta espressamente di un intervento di riqualificazione della composizione floristica dei boschi e di conservazione degli habitat Natura 2000. Su una superficie di poco più di 26.000 metri quadrati si è proceduto a realizzare interventi di recupero della composizione floristica di specie autoctone, contrastando, per quanto possibile, le specie esotiche alloctone a carattere infestante. La specie esotica più problematica nei boschi del Ticino è il ciliegio tardivo (Prunus serotina), specie nordamericana molto “aggressiva“, in grado di creare gravi scompensi agli equilibri degli ecosistemi forestali.

Al taglio più o meno intenso a carico delle specie esotiche è stato abbinato il rinfoltimento con specie autoctone tipiche di boschi chiusi e ombrosi, al fine di contrastare i ricacci e la rinnovazione di specie non desiderate e di creare una formazione di piante “madri“, produttrici di semi, su cui ricostruire una composizione del bosco più equilibrata. Gli interventi di controllo delle specie esotiche a carattere infestante sono stati indirizzati in modo differente a seconda delle condizioni del bosco. Dove si riscontrava una presenza significativa di specie autoctone, quali farnia, cerro, ontano nero, pioppo nero e pado, oltre a soggetti di platano di grandi dimensioni (specie di facile contenimento e, nel contesto, particolarmente utile a formare una copertura che contrasti lo sviluppo e la diffusione del ciliegio tardivo), si è previsto un diradamento di entità moderata senza nuove piantagioni, favorendo la flora autoctona già presente.

Viceversa . nei tratti di bosco con grande prevalenza di specie invasive, in particolare del ciliegio tardivo e della robinia, si sono realizzati tagli localizzati ma intensi, volti alla reintroduzione di specie autoctone. Questo intervento rientra nell’ambito dell’Azione N.5 - Buone pratiche Parco lombardo della Valle del Ticino - e segue gli indirizzi gestionali e gli obiettivi di miglioramento ambientale indicati dagli strumenti di programmazione e pianificazione del Parco Lombardo della Valle del Ticino.