ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Al lavoro 24 ore su 24: i bivacchi di spacciatori addetti al servizio di vigilanza vigilanza

Nuovi dettagli sulla maxi operazione contro il cartello maghrebino della droga che a fine aprile ha portato al sequestro di armi, coltelli e munizioni.

L'operazione contro lo spaccio

Stroncata la fiorente attività di spaccio gestita da un gruppo di marocchini tra Sesto Calende e Vergiate: erano "in servizio" 24 ore su 24 e in alcuni casi fornivano droga a domicilio. Otto mesi di indagini dei carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore di Busto Arsizio dottor Ciro Vittorio Caramore,osservazione sul campo, controllo del via vai sulle strade provinciali nella zona hanno portato ad assestare un duro colpo agli spacciatori che si contendevano il territorio con i concorrenti, pronti anche a sparare.

L’operazione si è svolta tra il 29 ed il 30 aprile ed ha consentito di decapitare il gruppo criminale. Nelle prime ore del mattino, dopo aver cinturato tutta l’area dove i pusher avevano stabilito il bivacco, 50 carabinieri della Compagnia di Gallarate hanno fatto irruzione nel bosco cogliendo nel sonno quattro spacciatori, tre dei quali hanno tentato una disperata fuga tra rovi e boscaglia. Uno di loro, invece, armato di un fucile a pompa calibro 12, carico e col colpo in canna, ha tentato la reazione ma è stato subito neutralizzato con l’utilizzo del Teaser. Nel bivacco occupato dai 4 arrestati sono state recuperate 18 munizioni per il fucile, rubato a dicembre dell’anno scorso a Menaggio (Como) e perfettamente funzionante, un coltello di grandi dimensioni, oltre 2.500 euro in contanti e un quantitativo considerevole di droga pronta allo spaccio, tra cocaina, eroina e hashish.

Il 30 aprile i militari della stazione di Sesto Calende e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gallarate hanno individuato gli altri quattro indagati, che si trovavano tra Villa Cortese (Milano), Milano e Varano Borghi (Varese). Due di essi avevano trovato ospitalità a casa di un assuntore, che in cambio di droga forniva loro cibo ed un letto comodo in cui passare la notte prima di riprendere a spacciare tra i boschi. Un ulteriore capitolo della vicenda si è chiuso il 2 maggio scorso, quando i Carabinieri hanno individuato altri due destinatari del decreto di fermo a Sesto Calende e ad Imola (Bologna) per i quali si sono aperte le porte del carcere di Busto Arsizio e Bologna. L’attività condotta, oltre ad aver completamente smantellato un’importante piazza di spaccio, ha portato all’arresto di 15 persone ed al sequestro di circa 1 chilo tra cocaina, eroina e hashish, oltre alla somma di 7.500 euro in contanti.