
Condannato dal Tribunale di Varese a 7 anni e 6 mesi oltre al pagamento delle spese legali e al risarcimento del danno alla parte civile di 15.000 euro per danni morali, un sessantenne di origine asiatica accusato di violenza sessuale nei confronti della figlia dei suoi datori di lavoro, all’epoca dei fatti, quando sono cominciati gli abusi, nel 2010, undicenne. L’uomo era stato assunto come domestico da una famiglia residente in Valceresio e aveva ottenuto da loro piena fiducia. La vicenda è emersa solo alcuni anni fa quando la vittima degli abusi, oggi maggiorenne, aveva rivelato a un medico che cosa accadeva quando i genitori non erano in casa, costretta a subire le attenzioni morbose dell’uomo. Le indagini sono partite nel 2019 quando la vicenda è arrivata all’attenzione della Procura di Varese. Il pubblico ministero al termine del dibattimento aveva chiesto nove anni di pena, ieri il verdetto dei giudici con la condanna a 7 anni e 6 mesi. Sempre ieri ma a Busto Arsizio un marocchino di trent’anni, è stato condannato a 6 anni di reclusione con rito abbreviato dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale bustese perchè ritenuto colpevole dei reati di violenza sessuale su minore e maltrattamenti in famiglia. I fatti risalgono al 2018 quando la compagna con la quale allora conviveva a Caronno Pertusella, lo aveva denunciato per maltrattamenti fisici e psicologici e per le molestie a sfondo sessuale che la vittima aveva deciso di raccontare alla mamma. Il trentenne durante il processo ha ammesso solo le percosse all’ex compagna ma ha respinto le accuse di violenza sessuale sulla minore.