Covid, a Legnano la curva dei contagi torna a salire

Quarantatré casi di positività giornalieri, lo stesso dato che si registrava una settimana fa. L’inversione di tendenza preoccupa

Emergenza Covid

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Dopo giorni in cui l’incremento dei contagi era stabilmente al di sotto dei 35 casi al giorno, ieri a Legnano si è tornati ad un aumento importante: ben 43 nuovi casi di contagio, un dato simile a quello di sette giorni fa. I dati di questi giorni confermano la tesi che la discesa sarà lunga, il virus circola, la gente pure, nonostante la zona rossa (che è sempre più sbiadita), e il risultato è che i numeri sono ancora alti. Significativo il dato dei nuovi casi mensili, con novembre che ha praticamente doppiato il mese precedente, che, con 735 nuovi contagi, risultava ben al di sopra del trimestre di marzo-maggio.

Se si analizza la prevalenza, cioè le persone che ciascun giorno sono ricoverate o in quarantena domiciliare per covid-19, a Legnano si registra una una presenza significativa, con un dato sopra gli 800 casi da quasi un mese. La malattia, anche se spesso in forma asintomatica, colpisce il nostro territorio, con una circolazione ancora rilevante. Dobbiamo considerare infatti che se numerose persone “escono“ ogni giorno dall’osservazione Ats a seguito di guarigione o, purtroppo, decesso, altrettante ne "entrano" per contagi che proseguono nella loro diffusione.

Sono invece ormai poco rappresentativi i dati sui contatti stretti, individuati da Ats o segnalati dai medici curanti: verosimilmente l’indicazione di poter rientrare dalla quarantena dopo 14 giorni dall’ultimo contatto con il caso covid-19, se senza sintomi e non avendo obbligo ad effettuare il tampone, ha ridotto gli inserimenti nel portale Ats che quindi non assume significatività specifica.

"C’è sempre una netta differenza tra fine settimana e giorni lavorativi, ma ogni giorno registra un aumento della mobilità rispetto allo stesso della settimana precedente - si legge nella nota dell’osservatorio legnanese sull’emergenza Covid 19 -. Visto che quello che era aperto tre settimane fa lo è anche oggi (uffici, fabbriche, scuole, negozi), c’è da chiedersi: cosa ci fa in giro tutta questa gente in più rispetto a quando è partita la zona rossa? Va detto che è un fenomeno naturale, accadde anche durante il lockdown di primavera, settimana dopo settimana la gente era un po’ meno ligia alle regole, ma ci volle molto più tempo, e soprattutto si partiva da un “crollo“ iniziale del 75% rispetto al normale, adesso siamo scesi solo del 28%".