Technoprobe debutta in Borsa: volano le azioni degli ''Steve Jobs'' della Brianza

Ottimo avvio di seduta a Palazzo Mezzanotte per il colosso lecchese che vale oltre 3 miliardi e mezzo di euro

I vertici della Technoprobe all'avvio della seduta di Borsa

I vertici della Technoprobe all'avvio della seduta di Borsa

Cernusco Lombardone (Lecco), 15 febbraio 2022 – Gli "Steve Jobs" della Brianza al debutto volano il Borsa. In avvio di seduta del primo giorno di negoziazioni a Palazzo Mezzanotte, le azioni della Technoprobe di Cernusco Lombardone, colosso italiano della microelettronica e dei semiconduttori, hanno guadagnato subito il 9,47% aprendo a 6,24 euro rispetto ai 5,7 euro fissati per il collocamento in Borsa, per poi assestarsi attorno al 6%. L'onore di suonare la tradizionale campanella di inizio delle contrattazioni all’Euronext Growth Milan dedicato alle pmi ad alto potenziale di sviluppo è spettato proprio alle “matricole” della Spa: il ceo Stefano Felici, il general manager Roberto Crippa, il presidente del CdA Cristiano Crippa e uk fondatore e presidente norario Giuseppe Crippa, che nel 1995 ha fondato l'azienda di famiglia insieme alla moglie Mariarosa Lavelli nel box sotto casa.Con i vertici della società, che vale oltre 3 miliardi e mezzo di euro, loro anche l'assessore regionale per l'Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione Fabrizio Sala, il presidente di Confindustria Lecco-Sondrio Lorenzo Riva, il presidente di Borsa Italiana Andrea Sironi e il Ceo Fabrizio Testa. "Siamo soddisfatti di intraprendere questo percorso che ci darà maggior visibilità e aprirà a nuove opportunità – il commento di Stefano Felici -. Coerentemente con il nostro spirito, ogni progetto è una sfida da vincere. Viviamo quindi anche questo passo come l'inizio di un viaggio che ci deve portare a far crescere Technoprobe, a dare più opportunità alle donne e agli uomini che ci lavorano e maggiore forza al grande universo di competenze che la animano". "Quello di Technoprobe è un percorso da sogno – le parole dell'assessore regionale -. La crescita strepitosa di questa azienda rappresenta un modello di eccellenza che ci rende orgogliosi in tutto il mondo".Dalla casa madre di Cernusco Lombardone, che è il quartier generale di una sorta di nuova Silicon valley alle porte di Milano, è partita per piazza Affari anche una delegazione dei 2.200mila dipendenti di Technoprobe, 1.300 dei quali lavorano in Italia, il 34% dei quali sono donne e la metà under 30. Sono stati invitati a partecipare alla cerimonia di quotazione i collaboratori storici. Sparsi per il mondo ci sono 11 stabilimenti di Technoprobe: sono in in Italia, Francia Germania, Stati Uniti, Singapore, Filippine, Taiwan, Corea del Sud, Giappone e Cina. Oltre che l'headquarter da 18mila metri quadrati di Cernusco, gli altri due stabilimenti italiani si trovano ad Agrate e a Osnago: quest'ultimo è in fase di allestimento e diventerà operativo nel primo trimestre 2022.La quotazione in borsa è stata decida per effettuare altri investimenti, rispetto ai 100milioni di dollari già investiti in sviluppo nel 2021 e ai 200 milioni nell'ultimo triennio. Il 2020 si è chiuso con ricavi pari ad 329,5 milioni di euro. "Il 2022 si è aperto molto bene e sarà un altro anno molto buono – aggiunge l'amministrazione delegato -. Stiamo crescendo e stiamo andando ancora meglio del 2021 che si è chiuso con una crescita dei ricavi del 20%". Il gruppo è il secondo produttore di Probe card a livello mondiale, l’unico in Italia. Le Probe cards sono dispositivi ad alta tecnologia, fatti su misura in base allo specifico chip, che consentono di testare il funzionamento dei chip durante il loro processo di costruzione. Si tratta di progetti e soluzioni tecnologiche che garantiscono il funzionamento e l’affidabilità dei dispositivi che rivestono un ruolo determinante, nell’industria dei computer, degli smartphone, del 5G, dell’Internet of things, della domotica e dell’automotive.