
La protesta dei lavoratori del sito lecchese di Riello
Lecco, 7 agosto 2025 – Trattativa a oltranza per salvare il polo di Lecco della Riello, la famosa casa di caldaie, e soprattutto i 160 tra tecnici e impiegati che lì lavorano. I soci della multinazionale Carrier, che dal 2015 sono i proprietari dell’italianissima società, vogliono venderla.
Stanno cercando possibili investitori e acquirenti interessati all’affare, ma al momento non ci sono certezze. In campo, per scongiurare manovre che portino allo smantellamento del sito produttivo lecchese, che è un centro di ricerca e sviluppo, non ci sono solo i sindacati, ma anche i politici, che hanno più volte incontrato con loro i manager aziendali.
La politica
“Ci hanno confermato le modalità e le tempistiche per l’avvio delle interlocuzioni con i potenziali acquirenti – riferiscono Antonio Pasquini, il consigliere provinciale con delega al Lavoro, e il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni -. Noi siamo convinti nelle potenzialità dell’unità produttiva di Lecco e nel valore aggiunto che essa può offrire, in particolare sotto il profilo della ricerca e dello sviluppo di prodotti innovativi”.
Il momento purtroppo resta di profondo incertezza, perché il percorso e il processo di vendita non sono stati ancora definiti. Rispetto al muro contro muro iniziale, sembra però che sia possibile un’intesa.
“Da parte nostra, in stretta collaborazione con i funzionari di Regione Lombardia e ciascuno per quanto di competenza, restiamo a disposizione per garantire il massimo supporto”, è l’offerta del consigliere regionale e del sindaco di Lecco. La Riello a Lecco, come in altri posti, è già stata fortemente ridimensionata.
L’operazione in corso sembra strettamente finanziarie e speculativa. Nonostante l’annuncio della vendita degli asset e delle attività del gruppo Riello, dalla casa madre hanno infatti confermato tutti gli investimenti a breve termine, compresa la realizzazione di una camera climatica proprio nel polo di Lecco, per studiare e sperimentare caldaie e bruciatori green e ibridi.
Anche i conti sono positivi. La Riello è stata fondata nel 1922. Ha sempre rappresentato il made in Italy, ma dalla fine del 2015, l’azienda è entrata a fare parte di United Technologies Corporation e dal 2020 è proprietà degli azionisti statunitense Carrier Corporation. E ora di nuovo una vendita, con il rischio che a pagarla siano anche i dipendenti, circa 600 in tutti gli stabilimenti del gruppo.